Rimini. Proroga concessioni balneari, chiesto accesso agli atti

Il Comune di Rimini ha rinnovato le concessioni balneari in scadenza? È quello che chiedono di sapere, per conto dei propri clienti, gli avvocati Andrea Mandolesi e Linda Andreani. I due legali hanno inviato una formale richiesta di accesso agli atti perché venga chiarita la posizione di Palazzo Garampi rispetto alla direttiva Bolkestein. Il contesto è noto. Secondo l’indicazione che arriva dall’Europa le “spiagge” dovrebbero essere messe a gara al momento della scadenza. Le resistenze dei titolari delle concessioni dei comuni costieri, peraltro ben motivate, finora hanno sempre trovato ascolto a livello nazionale nel legislatore così da aggirare la direttiva comunitaria e spostare via via la scadenza nel tempo (ora è il 2033). Un braccio di ferro che ha portato all’apertura di procedure di infrazione e al rischio di sanzioni economiche contro l’Italia. Da tempo, però, anche la giustizia amministrativa si esprime a tutela della concorrenza. «La posizione del Consiglio di Stato – spiegano gli avvocati Mandolesi e Andreani - non lascia spazio a dubbi laddove stabilisce che la proroga delle concessioni demaniali in assenza di gara “non può avere cittadinanza nel nostro ordinamento». La decisione più recente, sulla stessa linea, è del Tar della Toscana, pubblicata ai primi di marzo. “Proroga” e “Rinnovo automatico” determinano una disparità di trattamento tra operatori economici, è la tesi dei ricorrenti. Ma anche prendendo in considerazione le regole del Codice della navigazione non sarebbe semplice dal punto di vista giuridico giustificare un ulteriore rinnovo di tredici anni. Ecco allora che gli avvocati, prima di rivolgersi all’Antitrust o al Tar, chiedono al comune di Rimini di rendere pubbliche le «determine dirigenziali con le quali siano stati eventualmente concessi o prorogati i titoli concessori demaniali marittimi» e di rendere conto «dei presupposti e delle ragioni giuridiche» alla base dei relativi provvedimenti. Se non arriveranno i chiarimenti richiesti «ci sentiremo liberi di agire nelle sedi ritenute più opportune a difesa dei diritti dei nostri assistiti». Intanto sul fonte politico il ministro del Turismo Massimo Garavaglia si è impegnato con gli operatori del settore, fin dalla sua nomine, ad affrontare la controversa questione Bolkestein.

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