Rimini. "Poliziotti sfiniti, i no green pass proprio non ci volevano"

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«Le donne e gli uomini in divisa sono allo stremo dopo un anno e mezzo di pandemia culminati con una stagione turistica di superlavoro. Il carico cui eravamo abituati si è sommato ai dispositivi di controllo anti-Covid e a un’ondata di crimini che hanno messo a ferro e fuoco le notti rivierasche. Ora ci si mettono pure i no vax a minacciare boicottaggi». È lo sfogo di Roberto Mazzini, segretario regionale del Sap (Sindacato autonomo di polizia).

Tanto impegno, necessario, per contenere il boicottaggio annunciato da parte dei no-vax, poi andato deserto. Alle stazioni c’erano più poliziotti che manifestanti.

«Ovviamente la polizia era presente. Doveva esserci. Quello delle chiamate alle armi sui social e alla conseguente risposta delle forze dell’ordine è un problema che si va ad aggiungere alle attività criminali che dobbiamo contrastare sulla riviera romagnola. Questa estate, ad esempio, liti, risse, baby gang violenze sessuali. I colleghi, grazie al consueto impegno, vi hanno fatto fronte. Adesso questi nuovi allarmi rappresentato un ulteriore aggravio di lavoro del quale non si sentiva la mancanza».

Un lavoro inevitabile e tutt’altro che facile...

«Infatti. Oltre al mero lavoro di ordine pubblico e comunque alla necessità di garantire a tutti la possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero pacificamente, c’è a monte un impegnativo lavoro di intelligence che comprende il monitoraggio dei social, il dialogo con quelli che sono stati individuati come i leader della protesta locale, finora non violenta, contro il Green pass. C’è sempre però la possibilità che qualcuno passi il segno ed è chiaro che non si può sottovalutare nessun allarme. Sfaccettature che però richiedono l’impiego di molto personale».

E ancora siamo in estate

«Con tutto quello che ne consegue, soprattutto per il territorio riminese. Abbiamo visto il moltiplicarsi delle ordinanze per garantire la sicurezza di turisti e residenti: il personale è impegnato per le rapine da strada, per i furti, per gli assembramenti nei locali. L’ulteriore dispendio di energie per fronteggiare le minacce che vengono da frange definite “no green pass” arriva alla fine di una stagione complicata per la riviera romagnola, da sempre sotto stress nel corso dei mesi caldi»

Con la polemica sui presidi estivi il Sap ha acceso la miccia.

«Sono dell’idea che si debba cominciare a lavorare fin da adesso per la prossima estate e prevedere un congruo invio di personale che riguardi tutte le specialità della polizia di Stato. La priorità è riportare i presidi estivi a Riccione e Bellaria».

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