Riccione. Perseguita la cameriera: "La uccido con un coltello alla gola in centro"

Nonostante l’ammonimento ricevuto lo scorso giugno dal questore di Rimini, ha continuato a tempestare di insulti e minacce la cameriera dell’hotel con cui aveva lavorato a Riccione e che da anni respingeva le sue avances. Ora la giustizia gli ha presentato un conto più sostanzioso: giovedì scorso, infatti, i carabinieri muniti di un’ordinanza di custodia cautelare per atti persecutori emessa dal gip Lucio Ardigò su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, l’hanno buttato giù dal letto all’alba e dopo le formalità di rito lo hanno trasferito nel carcere dei Casetti. Nonostante sia incensurato – ha scritto il giudice nell’ordinanza – “non emergono elementi favorevoli alla difesa del prevenuto” e “sussistono le esigenze cautelari in relazione alle specifiche gravi modalità e circostanze dei fatti denunciati ed alla personalità del prevenuto che ha evidenziato nei fatti di essere incline ad atti di minaccia e violenza e di non avere alcuna capacità di autocontrollo ed anzi di non percepire nemmeno il disvalore delle proprie azioni persecutorie”.