Rimini, pensionato perseguita bambina di 10 anni: "La segue ovunque"

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Un pensionato riminese di 71 anni è indagato per stalking nei confronti di una bambina di dieci anni. Secondo la querela dei genitori l’uomo segue la minore per strada, ogni volta che esce di casa per portare a spasso il cane, gettare la spazzatura, giocare in cortile. Durante l’estate frequenta lo stesso bagno della famiglia e non smette di fissarla. Inutile fargli notare il fatto che così facendo crea uno stato d’ansia e di paura sia nella bambina sia nei genitori. «Siamo in un luogo pubblico, io guardo dove mi pare» sarebbe stata la risposta dell’uomo. Una volta le ha fatto avere una busta, di quelle delle lettere, con una chiave dentro: quella del cancello di ingresso dove l’uomo vive. La madre l’ha rispedita al mittente, che però non demorde.

Alla fine, quindi, è intervenuto il giudice Manuel Bianchi, su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi. Per porre fine a una situazione incresciosa, con un’intera famiglia costretta a cambiare abitudini per evitare che la figlia minorenne provi timore e disagio, ha disposto nei confronti del pensionato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla bambina. Dovrà stare alla larga della piccola, almeno cinquecento metri, e farà bene a non violare le altre prescrizioni imposte se non vuole finire agli arresti: non potrà avvicinarsi all’abitazione e alla scuola della ragazzina, dovrà fare in modo di scongiurare qualsiasi rischio di incontro o di contatto.

Il settantunenne è incensurato e non risulta avere molestato mai nessuno. La madre della bambina, però, ha riferito che già una decina di anni fa l’uomo aveva fatto qualcosa di simile con un’altra ragazzina, sua parente, adesso ventenne. La giovane ha confermato la circostanza e aggiunto un particolare inquietante: «Ricordo quell’uomo: mi seguiva spesso, anche quando andavo a scuola: Una volta mi regalò un telefono cellulare con una scheda Sim attiva all’interno. Per paura lo buttai via subito, ma nonostante gli dicessi di lasciarmi in pace, me lo ritrovavo spesso per strada, anche quando cambiai scuola». Oggi come allora continua imperterrito a fare come niente fosse. Il Gip ha emesso il provvedimento per evitare che l’indagato prosegua la sua «azione persecutoria» nei confronti della minore «con l’ulteriore non trascurabile rischio di condotte lesive» della sua integrità fisica.

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