Lo scorso 29 giugno per avere i 40 euro per comprare una dose, non esitò a prendere un coltello in cucina e a colpire le braccia della madre con due fendenti. Ferite lievi che i medici hanno detto sarebbero guarite in sette giorni. Tempo che non sarebbe certamente bastato alla mamma che da anni vedeva la figlia schiava della droga. Ora il pubblico ministero Luca Bertuzzi che ne aveva sollecitato l’arresto, ha chiesto e ottenuto dalla gip Raffaella Ceccarelli il giudizio immediato. Difesa di fiducia dagli avvocati Marco De Pascale e Piergiorgio Tiraferri, si siederà sul banco degli imputati del Tribunale di Rimini per la prima udienza il prossimo 9 novembre.
L’aggressione
La 24enne, affetta da disturbo della personalità e poliabuso di sostanze stupefacenti, aveva dato in escandescenze fin dalla prima mattinata quando il Sert non le aveva dato il metadone perché risultata pulita dall’eroina. Tornata a casa inferocita, prima si è ferita a una gamba poi quando la madre si è precipitata a casa dal lavoro, se ne era uscita sbattendo la porta avendo sentito il Centro di salute mentale parlare con la mamma e informarla che avrebbe inviato una pattuglia della Polizia locale. Il suo vagare l’aveva quindi portata al Sert, ma anche lì non aveva avuto ciò che voleva. Per questo è tornata a casa dove ha colpito la mamma. La richiesta di cattura è arrivata dopo la lettura della relazione fatta da chi l’aveva visitata. «Non mostra – hanno refertato – alcuna consapevolezza riguardo al gesto compiuto verso la madre, cercando di giustificarsi in maniera infantile». Inevitabile la cattura: troppo alto il rischio per la madre.