Rimini. Mercato coperto, esplode la rabbia: "Troppe spese"

«Con questi aumenti non ci sarà un futuro. Saranno molti quelli che lasceranno i banchi o i box vuoti e si trasferiranno altrove». È un coro unico quello che si alza dal Mercato coperto. Un vero e proprio grido di rabbia lanciato dagli esercenti nei confronti del Comune, reo «di non considerarci e di non voler ascoltare le nostre ragioni».
Il tema è quello del nuovo complesso commerciale (altro articolo in pagina), il cui progetto andrà, oggi, all’esame del consiglio comunale. «E noi ci saremo, perché vogliamo capire cosa succederà», sottolinea Lorenzo Gelsi dell’omonima macelleria. «È assurdo che, così come è stato stabilito - continua -, noi commercianti ci troveremo costretti a subire, una volta dentro il nuovo immobile, un aumento del canone d’affitto, addirittura dell’82%. E non solo. Anche del 40% nella sede temporanea, che tra l’altro non sappiamo ancora quale sarà e dove sarà».
Ritocchi pesanti, dunque. «Pesanti? - stigmatizza Gelsi -. Fortemente penalizzanti. Comunque, per fare capire come stanno davvero le cose, dico praticamente quanto mi verrà a costare il futuro box nel nuovo mercato coperto, fermo restando che io sono favorevole a una nuova struttura, ma realizzata dal Comune e non dal privato, che, giustamente, come imprenditore, ci deve guadagnare. Allora, per un box di 19 metri quadri, quello attuale, pago, tra affitto e Iva, 1.800 euro ogni tre mesi, 600 euro al mese, quindi. Ebbene, quanto dovrò sborsare coi nuovi canoni? Mille euro al mese. Come farò a starci dentro non lo so. Qualcuno del Comune me lo spieghi, per favore».
Tre i canoni fissati per i diversi operatori mercatali. E ciascuno con una tipologia di aumento, rispetto ad oggi, differente l’una dall’altra: +29% per il supermercato (396 euro al metro quadro), +66% per i produttori (508 euro al metro quadro), +82% per i commercianti (556 euro al metro quadro). E del 39% nella sede provvisoria (da 306 euro a 426 euro a metro quadro).
«Ecco un altro punto che non comprendiamo - sottolinea il titolare dell’attività “Canducci frutta e verdura” -: tariffe differenti per diverse categorie di operatori. Per cui la grande distribuzione subirà un ritocco del 30%, il produttore addirittura doppio, e il commerciante stratosferico: oltre l’80%. Domando: in base a cosa è stato stabilito ciò? Quale criterio è stato adottato? Credo che il Comune faccia meglio a rivedere l’intera operazione, a ripensarla totalmente».
E quando gli operatori di via Castelfidardo parlano di progetto da ripensare intendono solo una cosa: «Intendiamo - spiega Bernardi dell’omonimo frutta e verdura - di poter realizzare, in compartecipazione Comune-Consorzio Mercato coperto, la nuova struttura. Anche perché alla fine i soldi li tiriamo fuori noi attraverso l’aumento dei canoni d’affitto. Aumenti, peraltro, ingiustificati, anche quelli relativi all’immobile provvisorio. Insomma, se il Comune non opterà per una rivisitazione in basso, molto in basso, dei futuri affitti, credo che molti operatori, alla fine, decideranno di andarsene, o di lasciare l’attività».
Categoria commerciale che vai, disagio che trovi. Protestano dalla pescheria “Andrea Padre”: «Meglio che lascino le cose come stanno. Perché se adesso, tra pandemia, costo delle materie prime cresciuto, bollette alle stelle, facciamo fatica, figuriamoci quando dovremo sborsare il doppio d’affitto. Non ci resterà che chiudere l’attività. Comunque, domani (oggi) andrò in consiglio per capire cosa vorranno fare». E la titolare del bar Tazzina chiosa: «Sono molto preoccupata. Spero davvero che questi aumenti vengano bloccati. O, almeno, ridimensionati, e di molto. Perché altrimenti non saprò proprio come fare».
Canoni di affitto elevati, il rischio è che molti commercianti se ne va vadano. È l’allarme lanciato da Andrea Fabbri, presidente del Consorzio operatori Mercato coperto (altro articolo in pagina).
Cosa succede
Dopo il via libera in commissione, oggi il consiglio comunale affronta il progetto di finanza presentato dalla società Renco con il quale si intende costruire un nuovo Mercato coperto sulle ceneri dell’attuale che sarà abbattuto. Durante i lavori banchi e operatori saranno trasferiti nell’area del parcheggio Settebello.Si tratta di un investimento pari a 27 milioni. I lavori, affidati dopo una gara europea a evidenza pubblica, dureranno 24 mesi: 8 per realizzare la struttura temporanea e 18 per il mercato nuovo.
“Non ci siamo proprio”
Andrea Fabbri è il presidente del Consorzio operatori Mercato coperto e alla vigilia della seduta rimarca un paio di questioni. «Non siamo contrari a tale progetto ma è giusto si sappia che non è mai stato portato a conoscenza degli operatori nella sua interezza».Quali sono le criticità per le quali si chiedono modifiche? «Mancanza di una definizione esatta della collocazione della struttura provvisoria. Aumento del 39 per cento dei canoni con un rischio reale di diminuzione del fatturato. Diversificazione dei canoni fra i vari operatori marcatali. Aumento molto elevato dei canoni sin dal primo anno. Vi è il rischio reale che molti operatori abbandonino il mercato».
Il Comune
Il sindaco Jamil Sadegholvaad ricorda che negli anni gli incontri con gli operatori del mercato sono stati numerosi. «È arrivato il momento delle decisioni - ha aggiunto - c’è bisogno di struttura nuova, efficiente, l’attuale presenta gravi lacune. Al di là dell’aumento dei canoni si avrà a disposizione un polo attrattore per il centro storico».L’assessore alle attività economiche Juri Magrini spiega che il progetto presentato da Renco non può essere cambiato, però in sede di «bando si possono prevedere punteggi maggiori per chi propone canoni più bassi».