Rimini, marinai in pausa pranzo, madre e figlia in burquini salvate dall'ex salvataggio

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Ha cambiato mestiere ma non ha smesso di salvare le persone. Una ragazzina di 15 anni e la madre devono la vita a Roberto Bertozzi, per 27 anni marinaio di salvataggio (dal 1996 al 2022), che domenica tra le 13 e le 14, quando gli ex colleghi erano in pausa, mentre era sotto l’ombrellone insieme alla sua bimba, le ha viste annaspare tra le scogliere di Viserba e non ha esitato a tuffarsi in mare per trarle in salvo.

Tre donne col burqini

Mancano 20 minuti alle 14 di domenica. In spiaggia tira un vento fortissimo e in mare la corrente è altrettanto energica. Sul pennone della spiaggia 39 di Viserba sventola la bandiera rossa a indicare che il servizio di salvataggio è sospeso. La calura però non dà tregua e in acqua è pieno di bagnanti. Bertozzi, ora istruttore di guida, è in spiaggia con la figlia: avverte a distanza delle urla e si mette in allerta. «Ho visto tre donne in grande difficoltà tra le scogliere: in quel punto ci sono tre metri d’acqua, è pericoloso, soprattutto nelle condizioni di mare di domenica», racconta l’ex marinaio di salvataggio. Bertozzi si mette a correre e poi si butta in acqua, nuotando il più velocemente possibile per raggiungere le tre donne: sono due sorelle adolescenti e la mamma, tutte e tre con indosso il burqini, il costume da bagno che copre interamente il corpo utilizzato dalle musulmane. «Quando sono arrivato una delle due sorelle era già riuscita ad avvicinarsi alla riva». L’altra ragazza e la madre, invece, correvano il rischio di annegare. Andavano sotto, bevevano acqua, la situazione era critica. Solitamente interventi del genere non si fanno mai da soli perché si corrono grandi rischi ma i marinai di salvataggio sarebbero tornati in servizio soltanto alle 14.

Le bagnanti erano nel panico

«Mamma e figlia erano nel panico: si aggrappavano addosso a me, facendomi finire a mia volta sott’acqua. Me la sono vista davvero brutta e ho cominciato a richiamare l’attenzione di altri bagnanti». Il vento era davvero forte tanto che nelle spiagge di Rimini sud nel frattempo era stata issata anche la bandiera gialla per segnalare le raffiche. Non troppo lontano dalle scogliere c’era un turista in acqua con il materassino: comprendendo la natura dell’emergenza è immediatamente accorso in aiuto di Bertozzi. «Ci siamo divisi i compiti – racconta –. Lui con il materassino è riuscito a portare in salvo la ragazzina mentre io ho portato a riva la madre».

Il rifiuto del 118

Una volta raggiunta la battigia è stato chiamato il 118 ma la madre ha rifiutato il soccorso dei sanitari. «Non so per quale motivo abbia deciso così: di acqua entrambe ne avevano bevuta tanta. Erano sopravvissute, certo, ma un controllo sarebbe stato opportuno. Hanno ringraziato tantissimo, questo sì, poi sono tornate in albergo».
Bertozzi non è nuovo a salvataggi fuori dall’orario di servizio. Già due anni fa, l’8 agosto del 2021, sempre in condizioni di vento molto forte, alle 9 del mattino, mezz'ora prima dell’orario di lavoro, aveva tratto in salvo due fratellini di 7 e 8 anni, che si erano allontanati dalla riva su un materassino e poi, a 250 metri dalla riva, erano caduti in mare. Il grande sapeva nuotare, il piccolo molto poco. In quel caso Bertozzi, insieme al marinaio soccorritore Stefano Simoni, li aveva raggiunti quando erano già sommersi dall’acqua.

 

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