Rimini, "Mare di libri" ospita Manlio Castagna

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Scrittore, sceneggiatore, da oltre vent’anni nell’organizzazione del Giffoni film festival, di cui dal 2007 al 2018 è stato vicedirettore artistico, Manlio Castagna (classe ’74) – dopo il successo della trilogia fantasy bestseller “Petrademone” e del romanzo “La notte delle malombre” – torna con “116 film da vedere prima dei 16 anni” (Mondadori), viaggio attraverso il mondo del cinema pensato per i più giovani: un’affascinante carrellata alla scoperta di tantissimi suggerimenti cinematografici, suddivisi per argomento (dalla scuola ai mondi fantastici, dall’amore alla famiglia, dalla guerra a diventare grandi), corredati dai motivi che dovrebbero guidare la scelta della singola pellicola, da tante curiosità sul mondo della creazione cinematografica e impreziositi dalle splendide illustrazioni di Alessandro Ventrella.

Castagna, come è nata l’idea?

«Nasce da una necessità: sentivo che c’era un bisogno impellente di una mappa per muoversi in un territorio selvaggio come quello della produzione rivolta ai più giovani. Con il proliferare delle piattaforme streaming, l’offerta è cresciuta a dismisura e così ci si ritrova innanzi a una quantità enorme di possibilità che ha come contraltare il disorientamento, perché il rischio di perdersi tra i tantissimi contenuti è molto alto, tanto più che non esiste un carnet di film selezionati appositamente per il pubblico “kids, teen & family” e le piattaforme hanno cataloghi vasti di cui mettono in prima pagina solo i titoli che reputano più appetibili, lasciando indietro autentici gioielli. La parte più complicata era trovare un equilibrio tra i classici, i grandi blockbuster e le piccole perle sconosciute: 116 film sembrano tanti ma sono pochissimi rispetto alle tante opere che meriterebbero di essere citate».

Qual è il valore del cinema per la crescita dei più giovani e come mantenerne vivo l’interesse?

«Qualcuno ha definito il cinema “l’opera d’arte totale”, per la capacità di parlare su più registri (sonoro, visivo, cinestesico) e di essere immediato, nel senso che un film crea una magica combinazione tra chi guarda e chi è sullo schermo. Inoltre, attraverso i film si può parlare di qualsiasi argomento e di qualsiasi aspetto della vita. Un’opera cinematografica (o televisiva) può essere terapeutica per chiunque e uno strumento di formazione imprescindibile: si cresce attraverso i film, ci si costruisce la propria identità grazie alle storie pensate per lo schermo, grande o piccolo che sia. Il cinema alimenta il nostro cervello, dilata le nostre percezioni, amplifica il catalogo delle nostre emozioni. Credo sia ormai superata l’idea snobistica di considerare il cinema come un fenomeno pop (nel senso spregiativo del termine), ma dobbiamo aiutare i giovani alla comprensione più profonda del linguaggio audiovisivo: solo così si formerà un pubblico più consapevole e più esigente, e di conseguenza una produzione sempre più raffinata e articolata».

Se dovesse per forza scegliere una tra le proposte indicate nel suo excursus, quale sarebbe il film che consiglierebbe su tutti?

«È una domanda più che perigliosa, ma se proprio dovessi scegliere punterei su “Moonrise Kingdom”, cui è dedicata la copertina, perché è un film concerto, in cui ogni strumento suona meravigliosamente, una pellicola che racconta d’amore, di fughe, di identità, di baci che salvano la vita e di scoperte che aiutano a diventare più grandi. Un capolavoro assoluto».

Oggi interverrà a “Mare li libri” (ore 21.30, Teatro degli Atti), presentando il suo libro. Cosa significa per lei poter partecipare alla rassegna?

«Lo dico fin dalla mia prima presenza nel 2018: “Mare di libri” è il festival per ragazzi cui avrei sempre voluto partecipare e sicuramente tra gli eventi del settore più importanti e sfolgoranti a livello europeo. Qui la gioventù non è uno sfondo su cui far risaltare i libri, ma parte del tessuto della manifestazione, anzi il suo vero cuore. L’idea di esserci di nuovo quest’anno e in presenza, nella mia amata Rimini (a proposito di film, io venero Fellini, il suo “8 ½” è senza dubbio l’opera cinematografica della mia vita, il più bell’esempio di storia per grande schermo mai realizzata), mi fa scoppiare di felicità».

Manlio Castagna, “116 film da vedere prima dei 16 anni”, Mondadori, Milano, 2021, pagg. 208, € 22

Prosegue oggi sabato 19 giugno la seconda giornata del festival “Mare di libri”, kermesse letteraria arrivata al quattordicesimo anno e dedicata alla letteratura per i più giovani.

Grande attesa per l’incontro con Patrick Ness (ore 10, Sala del Giudizio, Museo della Città) e per i due appuntamenti dedicati all’approfondimento di un testo preciso, che vedranno in contemporanea in due differenti location l’incontro con Guido Sgardoli (11.30, Lapidarium, Museo della Città), autore dell’avvincente ed enigmatico “Scomparso”, e con Jenny Jägerfeld, che si collegherà da remoto per riflettere sul suo “La mia vita dorata da re”.

Il pomeriggio si apre con un nuovo appuntamento con i “Dialoghi”, durante i quali si dibatterà su diverse tematiche attuali: oggi si affronterà il tema dell’amore, attraverso l’incontro con Agnese Innocente, Assia Petricelli, Sergio Riccardi, Sergio Rossi, che converseranno alla ricerca di ciò che caratterizza ogni forma di amore (15, Lapidario, Museo della Città).

Sempre alle ore 15 è previsto l’incontro con Pierdomenico Baccalario (Sala del Giudizio, Museo della Città) per i suo ultimo romanzo “Hoopdriver. Duecento miglia di libertà” (Mondadori).

Da segnalare anche l’approfondimento sulla produzione di Benedetta Bonfiglioli (16.30, Cortile della Biblioteca Gambalunga), uscita da poco con la recente raccolta “Zucchero e sale”, di Brian Selznick (16.30, Sala del Giudizio, Museo della Città), l’autore del celebre “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret”, e di Riccardo Gazzaniga (18, Lapidario, Museo della Città).

Dopo la premizione del concorso “Ciak, si legge!” (18, Sala del Giudizio, Museo della Città), la giornata si concluderà con Manlio Castagna – esperto di cinematografia e autore di “16 film da vedere prima dei 16 anni” (Mondadori), che accompagnerà il pubblico del magico mondo del “buio in sala” (21.30, Teatro degli Atti).

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