Rimini, lotta all'evasione: 500mila euro della tassa di soggiorno non erano stati versati

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Imposta di soggiorno, la lotta all’evasione negli ultimi mesi ha permesso di scovare mezzo milione di tassa versata dai villeggianti e indebitamente trattenuta dagli albergatori, vale a dire 200mila euro incassati dal Comune in tempo reale. Frutto di un Regolamento modificato fino a introdurre il versamento ogni mese invece di ogni tre.

La tassa turistica

Un “nuovo corso” che oggi fa dire all’assessore ai tributi Juri Magrini. «Rimini è la prima città in Italia per numero di turisti in relazione alla popolazione residente con un rapporto di 1 a 49,55». Cosa significa? «Che ogni cittadino riminese paga attraverso la fiscalità generale servizi pubblici e infrastrutture di cui usufruiscono 50 persone. L’imposta di soggiorno, introdotta il 1° ottobre 2012, rappresenta una sorta di piccolo contributo, in media poco più di un caffè al giorno, che il turista lascia alla città per sostenere i servizi di tutti». Una specie di “tesoretto” da investire nell’offerta turistica. «A Rimini, anche con l’imposta di soggiorno, sono stati finanziati i musei, il teatro, il Parco del mare, la riqualificazione, i contributi al settore fieristico e congressuale, gli eventi. Un circolo virtuoso che non pesa per un euro né sui residenti né sugli albergatori».

Lotta ai soliti furbi

Ecco, gli albergatori, chiamati a “incassare” l’imposta di soggiorno e a girarla al Comune. Non certo a tenerla nel cassetto. «La stragrande maggioranza dei titolari e dei gestori delle attività ricettive è corretta e puntuale – evidenzia Magrini –. Bisogna però spiegare cosa significa “evasione della tassa di soggiorno”. Vuol semplicemente dire che il turista paga e cioè versa il suo contributo, ma poi questo non viene riversato a favore della comunità tutta e della città. Una violazione sgradevole sotto un duplice punto di vista, perché contro gli interessi della città e contro gli interessi dello stesso turista». Chi evade va sempre combattuto. «Negli ultimi mesi abbiamo aggiornato e modernizzato il metodo di monitoraggio, riuscendo ad accertare circa 500mila euro di imposta di soggiorno indebitamente trattenuta incassando in “tempo reale” oltre 200mila euro che potranno quindi essere reinvestiti nei servizi e nella riqualificazione della città. È nostra intenzione avere una collaborazione e un dialogo fitto con l’Associazione albergatori a 360 gradi, che va da come spendere le risorse a come far sì che tutti i soldi versati dai turisti servano allo scopo e all’obiettivo di legge».

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