Rimini, la vice sindaca: "I nidi gratuiti un impegno concreto per aiutare l'occupazione femminile"

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La vice sindaca di Rimini Chiara Bellini, ospite della rassegna organizzata dalla Cgil di Rimini, “Il lavoro crea il futuro”, è intervenuta sul tema dell'occupazione femminile: " Come noto, sono proprio le donne e i giovani a pagare il prezzo più alto delle crisi. A dimostrarlo, nero su bianco, sono i dati. Per quanto riguarda le donne, i dati che ho analizzato fanno riferimento all’area vasta Romagna, in cui il tasso di occupazione femminile, pari al 62,7%, risulta inferiore al dato macro regionale (64,1%) ma ampiamente superiore a quello nazionale (che si ferma al 50,1%). %). Sebbene sia apprezzabile un incremento dell’occupazione femminile nel territorio Romagna, i livelli occupazionali delle donne rimangono ancora nettamente inferiori a quelli maschili (76,3%), come accade negli altri territori di riferimento”.

Quali soluzioni? Bellini indica un esempio concreto: "E' quello dei nidi gratuiti. Una misura che, inaugurata proprio in questo anno educativo nelle strutture comunali, stiamo incrementando anche a supporto dei privati convenzionati. Oppure la modifica ai criteri storici di accesso ai servizi per l’infanzia, per renderli più equi e rispondenti alla composizione delle famiglie attuali. In particolare si è intervenuto per un maggiore sostegno di particolare categorie di genitori e per armonizzare i punteggi relativi all’occupazione, favorendo un maggiore equilibrio tra chi lavora a tempo pieno, i precari e quelli che, pur non lavorando, hanno iniziato un percorso di ricerca attiva attraverso le reti formali delle agenzie per il lavoro. L’obbiettivo è evitare di discriminare chi, in un mondo del lavoro totalmente cambiato rispetto al passato, è occupato in maniera saltuaria, ed evitare quella spirale negativa per cui, le mamme che non lavorano, si vedono costrette a non cercarlo nemmeno, per accudire i propri figli. Tra le categorie sostenute, quelle con genitori vittime di violenza di genere, facenti parte di un percorso di protezione e reinserimento, di emancipazione e autonomia, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda (attestato da centro antiviolenza).

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