Rimini. La piadina conquista le tavole dell'Oman

Si è chiusa ieri Expo 2020 Dubai, l’esposizione universale che avrebbe dovuto svolgersi appunto tra il 1º ottobre 2020 e il 31 marzo 2021 con un flusso stimato di 25 milioni di visitatori ed è slittata di un anno per colpa del Covid. Il sipario è un’occasione per tracciare un bilancio con i rappresentanti del nostro territorio che hanno colto l’opportunità fornita dal mega appuntamento internazionale, in primis Gianni Indino, presidente del Caar Rimini in questi mesi protagonista di ben quattro tappe negli Emirati Arabi.

Promozione e invito in Fiera

«Nei primi incontri di dicembre e gennaio abbiamo gettato basi molto importanti che poi si sono concretizzate con un’opportunità appena colta e un accordo di grande rilevanza di prossima sottoscrizione» esordisce: «A dicembre è stata un’esperienza più mirata sul turismo ed ero insieme al presidente della Regione Stefano Bonaccini, all’assessore Andrea Corsini e al presidente di Mafrut Renzo Piraccini, e sono stati invitati in Fiera a Rimini alcuni membri della famiglia dell’emiro: abbiamo fatto presentazioni e promozioni varie con ospiti internazionali che abbiamo deliziato con i nostri prodotti tipici. A gennaio ero invece insieme alla rete di imprese Emilia Romagna Mercati, formata dal Caar di Rimini, dal Caab di Bologna, dal Cal di Parma e dal For Cesena e abbiamo affrontato il tema della possibilità di esportare i prodotti dell’Emilia Romagna nel Paese arabo accendendo un faro in particolare su frutta e verdura, olio, piadina, formaggio di fossa e su tutte le eccellenze. Abbiamo instaurato così una serie di rapporti con operatori del luogo - importatori nel primo caso e commercianti e venditori nel secondo - che hanno poi portato una prima concretizzazione la scorsa settimana, quando siamo stati invitati a proporre le nostre tipicità al FoodWorld Exhibition a Sharjah, una Fiera internazionale organizzata dall’amministrazione degli Emirati Arabi nelle vicinanze di Dubai».

Alla conquista dell’Oman

«Una quarta missione l’abbiamo fatta poi in Oman, dove sono state gettate invece le basi per un contratto fra una grande catena di supermercati a livello europeo di cui non faccio il nome per scaramanzia e una catena di 350 enormi supermercati locali che dovrebbe essere firmato la prossima settimana. Là c’è qualche tentativo di produzione agricola, ma piuttosto scarsa e con prodotti che risultano poco saporiti e forniremo quindi le nostre eccellenze di stagione: inizieremo con l’invio di qualche tonnellata di prodotti, che di volta in volta saranno insalate, radicchi, cavoli, pomodori, fragole, uva, pesche, pere, mele...» aggiunge il presidente del Caar.

Ma non è finita. «Cosa ci resta di questa esperienza? La consapevolezza che il prodotto agro-alimentare italiano e soprattutto romagnolo è un’assoluta eccellenza e l’orgoglio di rappresentare questo territorio. Si parte dalla piadina, si proseguirà con formaggio di fossa, tartufo e prodotti caseari. Si fa un po’ più fatica con i vini per evidenti ragioni religiose, ma anche questa è una partita tutt’altro che chiusa: sta infatti prendendo forma una proposta per gli hotel, i resort e i ristoranti italiani, francesi e thailandesi dove è consentito consumare alcolici».

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