Rimini, la aggredì con un coltello fra i denti e tentò di stuprarla

L’uomo che ha salvato la ragazza, lo ha trovato seduto a cavalcioni su di lei, un coltello tra i denti, mentre bloccandole le braccia si strusciava su di lei. L’essere sotto l’effetto della cocaina, per il Gup del Tribunale di Rimini non era un’ “attenuante”, per cui accolta la richiesta di rito abbreviato, l’aveva condannato a 4 anni e 2 mesi per violenza sessuale aggravata e lesioni personali: 5 giorni di prognosi. Giudizio stravolto a favore del 41enne, ospite da oltre un anno di una comunità di recupero, dai giudici della Corte d’Appello di Bologna che hanno riqualificato la violenza solo in tentata, riducendo la pena a 2 anni e 9 mesi. Anche il questo processo l’uomo è stato difeso di fiducia dall’avvocato Flavio Moscatt. L’imputato era già stato condannato nel 2017 per un precedente specifico: nel retro della piadineria dove lavorava aveva cercato di stuprare un’altra ragazzina.

Cos’è successo

Erano le 11 circa del 26 maggio del 2021. La vittima stava andando a piedi in farmacia quando il bruto, affacciato dal balcone di casa, le ha chiesto un aiuto per sistemare la tapparella di una finestra. Appena messo piede nell’appartamento la ragazza aveva capito che si trattava di un’imboscata ed ha cercato di fuggire. Era stata però bloccata alle spalle e il maniaco, dopo averle gettato via il telefono, le aveva messo una mano sulla bocca e con l’altra l’aveva spinta a terra. Dopo un primo approccio sessuale ed una prima colluttazione, lei era riuscita a fuggire verso il balcone per chiedere aiuto. L’aggressore l’aveva però raggiunta e, impugnando un coltello da cucina, l’aveva trascinata di nuovo a terra e le era salito a cavalcioni; e mentre le stringeva le mani attorno al collo, le morsicava le braccia e le strisciava il proprio organo genitale addosso.

Il salvataggio

Tutto quel trambusto, per fortuna, non era sfuggito a un vicino di casa dell’aggressore che, attirato dalle urla strozzate della ragazza era sceso in strada e, guardando il balcone, aveva visto l’uomo sopra la 19enne con il coltello stretto tra i denti. Compresa la gravità della situazione, quindi, era corso verso l’appartamento del bruto dove si era imbattuto nella ragazza che dopo l’ennesima colluttazione, era riuscita a fuggire. Per entrare in casa, il personale della seconda sezione della Squadra mobile era stato costretto a scalare il balcone. Una volta nell’appartamento avevano trovato il 41enne in camera da letto. Nelle orecchie aveva le cuffiette dello smartphone con cui seguiva un corso di lavoro on line: stupito, aveva detto di non aver sentito il campanello perché stava ascoltando musica al massimo del volume.

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