Rimini, l'obbligo vaccinale a scuola ha alzato la copertura a oltre il 90%

 Da una copertura sotto l'80% a una sopra al 90%. La legge del 2017 sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione a scuola ha decisamente migliorato l'immunità dei riminesi più piccoli. Numeri alla mano, spiega alla stampa il direttore dell'unità operativa di Tutela della salute Maurizio Bigi, durante l'inaugurazione di questa mattina del restyling del Centro vaccinazioni pediatriche, la copertura a 24 messi della prima dose di esavalente è al 93,5%, mentre quella per morbillo, rosolia e parotite è all'89,5%.

A cinque anni le percentuali sono rispettivamente al 93% e al 90%. Prima dell'introduzione dell'obbligo ci si fermava rispettivamente all'85% per l'esavalente e al 77% per il morbillo. Dunque, aggiunge, l'obbligo, introdotto prima a livello regionale e poi nazionale, ha dato "un grande aiuto", senza togliere il "grande impegno" dell'Azienda e il contributo "fondamentale" dei pediatri di libera scelta.

Il popolo no vax

Rimini, infatti, il popolo dei no vax è "molto presente" e senza questi ultimi "non ce l'avremmo fatta", anche per quanto riguarda la campagna contro il Covid-19. Il centro, prosegue, inocula 45.000 vaccini all'anno e grazie all'accesso libero fino a 320 al giorno.

L'obbligo vaccinale, conferma il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini, "ha centrato l'obiettivo" di portare la copertura sopra il 90% diminuendo così i rischi per i più piccoli e per tutta la comunità. Sul fronte del coronavirus, aggiunge, sul territorio si registra "qualche punto percentuale in meno" rispetto al resto della regione e forse con una copertura maggiore, specie nei più giovani, "avremmo ridotto alcuni contagi". Tuttavia, conclude, ora che si chiude la fase di emergenza, è importante "portare sempre con noi quello 'zainetto' di esperienze che abbiamo imparato in questi anni" e imparare a convivere con la situazione epidemica.

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