Rimini, in 25mila alla Festa del Borgo Sant'Andrea - Gallery

Il ritorno della festa dopo cinque anni di assenza, con in mezzo anche la pandemia, ha portato nuovo entusiasmo nel Borgo Sant’Andrea dove le Acli di Rimini, raccolto il testimone della dissolta associazione “Quei de Borg”, ha rimesso in piedi un appuntamento molto sentito dalla comunità del quartiere. «In due giorni abbiamo raggiunto circa venticinquemila presenze – spiegava ieri il presidente delle Acli di Rimini Marco Tamagnini, a festa ancora in corso –. C’è voglia di stare insieme, abbiamo bisogno di passare qualche ora in allegria, divertendoci senza pensieri».

Dal Borgo Sant’Andrea i residenti hanno certamente risposto, ma il pubblico è arrivato anche dal cuore della città, sia per gli stand del mercatino che quelli gastronomici, in tanti anche per seguire gli incontri culturali di rilievo proposti dall’organizzazione. «Noi ci eravamo posti due obbiettivi: rimettere in piedi la festa che mancava da cinque anni, raccogliendo l’eredità della passata associazione di cui io stesso ho fatto parte, e allo stesso tempo riattivare le relazioni fra residenti, commercianti, parrocchia, volontari che si erano sfilacciati, complice anche la pandemia. Visto l’apprezzamento di questi giorni crediamo di averli raggiunti in buona parte – spiega ancora Tamagnini –. Questa è stata la decina edizione della festa, ma l’edizione 1.0 della versione Acli». Il successo di questi giorni ha già portato qualcuno a chiedere che da biennale, quale è sempre stata la festa, la si possa far diventare almeno annuale. «Vedremo, certo ora l’entusiasmo è tanto, ma va mantenuto acceso e va ricostruita anche una rete di volontari, per far ripartire la festa abbiamo aperto nel Borgo un nuovo circolo Acli. Per questa edizione ringrazio tutti coloro che si sono dati da fare, lo staff delle Acli e ovviamente anche tutti coloro compresi i commercianti, almeno una ventina, che hanno partecipato attivamente tenendo aperte le loro attività. Adesso il lavoro continua», conclude Tamagnini.