Rimini. Allarme dei salvataggi: "Musica troppo alta nei chiringuito, non sentiamo chi grida aiuto"

Con il passaggio del ferragosto, la stagione turistica ha fatto ormai il giro di boa. È stato un anno impegnativo per i marinai di salvataggio della provincia di Rimini, alle prese con vecchie e nuove problematiche emerse proprio nel corso di questi mesi estivi. E a spiegarlo è Graziano Bardeggia, referente dell’Associazione marinai di salvataggio della provincia di Rimini, costituita 10 anni fa. «Tra gli elementi di criticità, in questa stagione, c’è sicuramente la musica ad alto volume sulla spiaggia. Ci sono tante segnalazioni di colleghi che lamentano come chiringuito, discoteche sulla spiaggia e lo stesso Beach Arena a Miramare, già nelle prime ore del pomeriggio mettono la musica a volumi molto alti e questo compromette il nostro servizio perché non riusciamo a sentire un’eventuale richiesta di aiuto, quindi possiamo affidarci solo alla parte visiva. Al momento il problema è stato evidenziato a Comune, Capitaneria di porto ed altri soggetti, dalla cooperativa che ha in gestione le spiagge libere del comune di Rimini».

Quali altre criticità sono emerse?

«Abbiamo notato che le forti alluvioni di maggio hanno creato correnti di risacca più del solito, soprattutto alle foci dei fiumi e, a Rimini, in corrispondenza degli scoli a mare. I flussi di acqua importati che sono arrivati in Adriatico hanno infatti rotto i banchi delle secche e quando c’è mare mosso si creano buche pericolose e correnti insidiose».

Una situazione che consiglia ai bagnanti ancora maggiore prudenza.

«Esatto, e come Associazione puntiamo molto sulla prevenzione, consigliando ai turisti di prestare la massima attenzione in mare, ai genitori di guardare i loro figli. Tra l’altro la necessità di sicurezza, unita alle mutate abitudini dei bagnanti ed ai cambiamenti climatici, crediamo esigano un adeguamento del periodo di salvamento alla stagione balneare, allungandolo».

Finora quanti interventi sono stati fatti?

«Fino al 13 di agosto contiamo 103 persone soccorse, di cui 31 minorenni. Si tratta di un dato riferito ad un campione corrispondente ad un terzo circa delle postazioni, perché non tutti aderiscono al monitoraggio, quindi i numeri complessivi sono maggiori. Il dato finale ci sarà a fine stagione con la stesura di un apposito report. Importante è anche la collaborazione con il 118 e tra gli aspetti che emergono dalle loro statiche, è che accadono spesso incidenti prima delle 9.30 e dopo le 18.30, cioè al di fuori dagli orari in cui è garantito il servizio. Ma anche prima e dopo la stagione. Per questo consigliamo di immergersi in acqua solo quando è attivo il servizio».

Il tema Bolkestein preoccupa anche i marinai di salvataggio. Che cosa proponente?

«Al momento non si sa come andrà a finire, ma certamente il servizio di salvamento andrà mantenuto. Su questo tema bisognerà aprire dei tavoli di confronto. I marinai di salvataggio sono pronti anche ad autogestirsi se necessario. Sarebbe saggio che gli enti pubblici si preoccupassero di organizzare un piano strategico di salvamento moderno e a gestione pubblica, come accade già in diverse parti del mondo. In questo lavoro la professionalità è importantissima».

Quali altre istanze hanno i marinai di salvataggio?

«Crediamo si debba vigilare ed intervenire affinché il Contratto nazionale del lavoro venga correttamente applicato, come stabilito dall'ordinanza balneare della regione Emilia Romagna. Si deve inoltre procedere al rinnovo del contratto integrativo provinciale, scaduto da molti anni».

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