Rimini, Grand Hotel, lavori in corso: "Diamo un tocco di cipria"

«Il Grand Hotel di Rimini è una vecchia signora di 125 anni che ha bisogno di un tocco di cipria». Usa un’immagine che celebra gli anni d’oro della Dolce vita in Riviera, tra bolidi di lusso, sete fruscianti e smoking bianchi con la gardenia all’occhiello, Paola Batani, proprietaria dell’albergo più iconico della città, per raccontarne la momentanea chiusura, in vista di interventi che consentiranno un nuovo look. Neanche la mancanza della clientela russa ha scalfito il fascino del 5 stelle che, eletto a residenza temporanea da nomi di caratura dal Dalai Lama a lady Diana, passando per l’imperatore del Giappone Hirohito, il patròn Antonio Batani, scomparso nel 2015 a 79 anni, aveva acquistato e restaurato nel 2007, salvandolo dall’oblio. Ora s’impone un breve intervallo. Giù il sipario, dunque, dallo scorso 29 gennaio al prossimo 28 febbraio, per iarpire il primo marzo. «E per migliorare il servizio e la qualità» di un’eccellenza dell’hotellerie, nota anche oltre confine. E Batani scende nei dettagli, accennando «a interventi sull’impiantistica, oltre alla manutenzione degli storici arredi, con particolare attenzione per la zona dei soggiorni». Nessun colpo di testa, beninteso, solo l’intenzione di riportare all’antico splendore un pezzo della storia cittadina, celebrato da film, come “Amarcord” di Federico Fellini.