Rimini, già 150 denunce nel 2022 per violenze di genere: la Questura firma il protocollo Zeus
Viene attivato anche a Rimini, come già fatto in altre 54 Questure italiane, il protocollo Zeus che offre un percorso gratuito di riabilitazione alle persone violente. L'obiettivo è aiutarle a "capire la causa dei propri errori e cercare di correggerli prima che l'aggressività degeneri". E mitigare così dati da bollettino di guerra: sono infatti 175 le denunce nel 2021 per reati connessi alla violenza di genere acquisite dalla Squadra mobile, di cui 52 negli Uffici specializzati e gran parte con modalità dell'ascolto protetto. Quest'anno sono 150.
Tutto parte dall'ammonimento da parte del questore, spiegano alla stampa le Forze dell'ordine, che nasce per garantire alla vittima una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale. Dunque lo stalker o il violento viene avvertito di astenersi dal commettere ulteriori atti. Per ricorrere all'ammonimento, la vittima deve esporre i fatti a qualsiasi ufficio di Polizia o Carabinieri e avanzare richiesta al questore. Ma non si tratta di una mera notifica, si entra nel cuore di ogni singola situazione offrendo contestualmente la possibilità di uscire da quella spirale di rabbia senza controllo. Si cercherà così di far comprendere l'opportunità offerta al soggetto ammonito di entrare a far parte di un percorso di recupero che, se seguito, consentirà di interrompere il ciclo della violenza prima di arrivare a conseguenze estreme. Grazie al Protocollo Zeus questo percorso è totalmente gratuito: sono appunto 54 le Questure, il 47%, che hanno firmato dei Protocolli oppure hanno avviato interlocuzioni per l'invio e la presa in carico delle persone ammonite da parte di Centri specialistici.
La sottoscrizione non rappresenta una mera dichiarazione di intenti, ma prevede anche la formazione specifica per il personale, e l'efficacia è dimostrata dai dati: pur rappresentando solo il 47% di tutte le Questure, in quelle sedi sono stati irrogati il 54% di tutti gli ammonimenti emessi nel periodo. La percentuale di ammoniti che hanno aderito al trattamento e che sono, successivamente, risultati recidivi è stata, in media, dell'11%; quindi circa il 90% di questi non commette ulteriori comportamenti violenti. In nessuno dei casi di femminicidio registrati quest'anno al presunto autore era stato irrogato un ammonimento o altra misura di prevenzione. Più in dettaglio, la percentuale di ammoniti che hanno aderito al trattamento e che sono, successivamente, risultati recidivi decresce nel tempo. Se nel 2020 i soggetti denunciati per atti persecutori dopo essere stati ammoniti erano il 20% di tutti quelli a cui era stato irrogata la misura di prevenzione, nel 2022 si scende al 9%. Stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica.