Rimini, Farotti essenze lancia l'università dell'olfatto

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La Farotti essenze sale in cattedra all’Ateneo dell’olfatto. Il 2023 proseguirà all’insegna della sperimentazione per le sorelle Lara e Letizia Farotti al timone dell’azienda riminese che, fondata mezzo secolo fa dal papà Giuliano, crea fragranze per altre aziende del settore della profumeria e della cosmetica. Dietro l’angolo l’idea di una linea di profumi con il loro marchio.

Partiamo dall’Ateneo dell’olfatto: a chi si rivolge e con quali obiettivi?

«Un Ateneo è un luogo di apprendimento e conoscenza, un punto di incontro con finalità educative e culturali e proprio a questo ambisce ad essere il nostro Ateneo dell'olfatto: un luogo aperto dove crescere insieme, condividere e apprendere il sapere, storicamente di difficile accesso, legato al mondo della profumeria e fragranze. "Accessibilità" è una delle parole chiave del progetto che lo distingue rispetto all'offerta generale. Il nostro Ateneo infatti ha sede in Italia, a Rimini, e ha il volto dello staff della Farotti S.r.l., un'azienda con 50 anni di esperienza che ha deciso di mettere a disposizione di chiunque desideri apprendere i propri spazi, il proprio know how e le competenze».

Cosa comprendono i corsi?

«Il portfolio di corsi si apre con un ciclo intensivo di lezioni aperto a tutti e adatto sia a chi abbia già qualche conoscenza di base, sia a neofiti, appassionati o curiosi. Praticità e concretezza sono altri due elementi cardine della progettazione che si propone non solo di fornire nozioni teoriche sui vari temi legati al mondo del profumo, ma anche una formazione pratica sulla formulazione delle fragranze, sia dal punto di vista tecnico che del processo creativo. A supporto, attraverso il sito web, mettiamo a disposizione le materie prime e la strumentazione necessaria per continuare a fare pratica, imparare o divertirsi».

È previsto un seguito?

«Il nostro portfolio corsi si compone di 4 proposte ma nel 2023 si arricchirà di molti contenuti e collaborazioni importanti con l’obiettivo di ampliare sempre di più l’offerta formativa».

Materie prime: dove le attinge la Farotti essenze?

«L’uso di materie prime di altissima qualità è fondamentale nel nostro lavoro, per questo ci interfacciamo solo con fornitori selezionati, conosciuti e valutati nel tempo. Acquistiamo gli ingredienti che compongono la nostra palette da tutto il mondo: Sudest asiatico, Africa, Europa, Italia. Nella scelta dei paesi teniamo conto della provenienza naturale. Ad esempio i nostri oli essenziali agrumari provengono dal sud della nostra penisola che risulta eccellenza mondiale».

Qual è il profumo legato alla sua infanzia? Quale l’odore che preferisce in assoluto?

«La vaniglia, la più confortevole di tutte le fragranze, avvolgente come un abbraccio, rassicurante come una carezza, calda e intima come il focolare domestico. Mi ricorda le torte sfornate dalla mamma, lo zucchero a velo spolverato sopra il pandoro a Natale, la famiglia riunita attorno ad un tavolo con una tazza di cioccolata calda in mano. Negli anni mi sono resa conto che la vaniglia ha una doppia anima: quella più accogliente e delicata e quella più sensuale e voluttuosa. Mi piace questa natura sfaccettata e eterogenea, per questo la scelgo come ingrediente fulcro di molte composizioni. È il caso di “ORO”, il profumo creato per celebrare i 50 anni di attività, un traguardo importante festeggiato nel giugno scorso».

A quando una linea tutta vostra?

«Stiamo accarezzando l’idea da un po': realizzare profumi per altri è molto stimolante, ci dà la sensazione di poter realizzare un sogno, ma non le nascondo che ci piacerebbe metterci alla prova anche con qualcosa di nostro. Con Oro abbiamo fatto le prove generali, è nato a scopo celebrativo, non destinato alla vendita, ma chiunque entri in contatto con la sua scia se ne innamora e ci chiede di poterlo acquistare. Chissà, forse è il segno che siamo pronte ad affrontare anche questa nuova avventura».

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