Rimini, effetto pandemia sui giovani. L'assessore Gianfreda: "Negli ultimi mesi 8 tentati suicidi"

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Dilagano gli effetti collaterali della pandemia, soprattutto tra i giovanissimi. E gli «otto tentati suicidi, negli ultimi mesi» sono una testimonianza eloquente che squarcia il silenzio sui rischi sottotraccia del Covid. A lanciare il grido d’allarme è l’assessore alle Politiche per la salute, Kristian Gianfreda, che ha scritto una lettera inviata al sito Newsrimini, per raccontare quanto riscontrato nel suo giro «tra gli operatori in trincea, medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, volontari». Contattato al telefono, l’esponente di giunta ha quindi parlato degli otto casi di tentato suicido che hanno coinvolto minori», ma anche «dei disturbi psichici, alimentari, autolesionismo, attacchi di panico ed isolamento sociale, bullismo, una lungo elenco figlio del lockdown e del cambio di abitudini che ha messo i giovani in pericolo: le limitazioni alla libertà di movimento, il non poter comunicare se non attraverso un video, non poter fare sport, sono tutti aspetti che hanno portato giorno dopo giorno un carico di inquietudine e impotenza crescente, trasformando debolezze e paure in veri e propri disturbi di vario tipo». I numeri sono impressionanti, in base ai dati di presa in carico da parte dei servizi di tutela minori tra 0-17 anni: «Dai 246 pazienti del 2019 si è passati ai 391 del 2020 ai 400 nei primi dieci mesi dal 2021». Un aumento esponenziale, spiega Gianfreda, che non è andato di pari passo con i rinforzi tra le file di chi deve intervenire: «Il personale sociosanitario è rimasto lo stesso, non si possono lasciare soli queste donne e questi uomini, da quasi due anni in trincea e con una situazione che ogni giorno presenta problematiche e aspetti nuovi e allo stesso tempo profondi». Anche per questo il Comune di Rimini ha indetto un concorso pubblico per otto nuove assistenti sociali da inserire a sostegno dei diversi servizi territoriali. Resta però il problema, prosegue Gianfreda, del rischio che questa pandemia non finisca e che quindi porti a un ulteriore aumento, tra i suoi effetti tragici, anche di questi disturbi tra giovanissimi. Ecco perché l’assessore chiarisce che «quando parliamo di virus, vaccini e libertà di scelta, dobbiamo pensare proprio a queste categorie più deboli, a questi giovani e giovanissimi che rischiano di non vedere la luce in fondo al tunnel e che invece hanno bisogno di tornare alla normalità e quindi dobbiamo avere il coraggio di fissare proprio questi occhi, partendo in questo modo dai volti e dalle storie dei più deboli nascosti dietro queste cifre».

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