Rimini, domenica nera con due morti in spiaggia

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Giornata nera sulla spiaggia di Rimini, dove due turisti piemontesi, un pensionato residente a Torino e una signora di San Sebastiano, località dell’hinterland torinese, sono morti per altrettanti malori.

La prima tragedia è andata in scena al bagno 144 di Miramare verso le 11,30. Il turista, classe 1941, è stato colto da malore mentre aveva i piedi nell’acqua, è deceduto nonostante i disperati tentativi di rianimarlo. L’uomo, in vacanza con un gruppo di anziani da alcuni giorni mentre stava passeggiando con l’acqua poco più su delle caviglie, si è accasciato improvvisamente, stroncato presumibilmente da un infarto. La vicinanza con la battigia e la torretta del salvataggio, ha fatto scattare all’istante l'allarme. Il bagnino si è immediatamente precipitato in soccorso dello sfortunato turista, lo ha portato sulla spiaggia ed ha iniziato tutte le pratiche rianimatorie in attesa dell’arrivo dell’ambulanza e dell’automedicalizzata di Romagna soccorso. I sanitari, arrivati in spiaggia, hanno continuato a praticargli la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco nel tentativo disperato di far ripartire il cuore dell'anziano. Dopo oltre mezz'ora si sono dovuti arrendere e il medico non ha potuto far altro che dichiararne il decesso.

Un copione, ahimè, che si è ripetuto poche ore dopo questa volta al bagno 66. A perdere la vita, questa volta, una donna molto più giovane. Una patologia cardiaca di cui soffriva, ha infatti, ha tradito una turista di appena 56 anni. Secondo le prime ricostruzioni la signora si trovava in acqua, vicino alla riva quando, è andata in arresto cardiocircolatorio. I bagnini di salvataggio sono intervenuti prontamente praticando un massaggio cardiaco, fino all'intervento del 118. Anche per lei, nonostante i grandi sforzi dei soccorritori, non c'è stato nulla da fare e dopo tanti minuti di pratiche rianimatorie, il medico è stato costretto a constatarne il decesso. I rilievi di entrambe le tragedie sono stati fatti dalla Capitaneria di porto.

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