Rimini. "Così porto gli influencer dal mondo a cercare tartufi"

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«Porto gli influencer di mezzo mondo in cerca di tartufi». Nel mondo dell’oro dei boschi il santagatese Sauro Podestà non è solo figlio d’arte ma anche padre di un talento in erba. Sua madre Leda Olivieri, ora 91enne, è stata la prima donna cavatrice in Italia. Un affare di famiglia, viste le capacità di Asia, la figlia di Sauro, di neanche 15 anni, che ha letto i manuali più importanti sul tema quando andava ancora alla scuola primaria.



Podestà, com’è nata questa sua passione?

«Ho respirato quest’avventura fin da piccolo, avevo 7 anni quando seguivo mia madre nei boschi con il cane Furia al seguito. Era il 1979 e la passione non si è ancora spenta. La cosa più affascinante della ricerca è che ti entra dentro. Quando vedi il cane scavare non sai mai cosa ci sarà sotto la coltre di foglie e terra. Nel 1984 ho trovato una pallina di tartufo bianco da 800 grammi che vendetti all’equivalente di 300 euro attuali: all’epoca una bella somma. Ma quest’attività dona qualcosa di più profondo, che non ha prezzo: una comunione con la natura, i profumi del bosco e lo splendore dell'alba. E’ un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Fondamentale è anche il rapporto con i nostri cani».


Quanti ne avete?

«Mia figlia Asia ne ha una sua, Cookie, un lagotto di due anni, mentre i miei sono Leo, un lagotto di 8, e Chicco. Quest’ultimo è uno springer spaniel di 16 anni, ancora in splendida forma, nonché addestrato anche per le escursioni con i turisti. Ha una gran pazienza, scorta 15 persone alla volta senza lasciarsi distrarre dall’inevitabile confusione iniziale. D’estate usciamo meno, causa vipere, ma da ottobre le giornate assieme si fanno intense».

Un giorno passerà il testimone a Asia?

«Lo spero. Al momento sembra molto interessata, aveva appena 4 anni quando mi seguiva a cercar funghi. Adesso sarà più impegnata, perché nel prossimo autunno inizierà le superiori, ma la domenica resterà nostra».



Molti vip la contattano per un’esperienza. Tra questi molti influencer: riescono a scollarsi dal cellulare?

«In 13 anni ho avuto la fortuna di incontrare sempre persone in gamba, di età variabile dai 20 anni a oltre i 50, tutti noti oltreconfine, nel loro paese di origine, dal Canada all’Australia. Non sono mancati volti dello spettacolo, come attori giapponesi o giornalisti delle testata britannica “Times”. Comunichiamo grazie a degli interpreti al seguito. Nessuno controlla il telefono, sono molto concentrati su ogni passo, inclusi gli influencer più giovani che solo dopo raccontano le emozioni sui social. Molte invece le foto scattate per immortalare il momento. Finora coinvolgerli è stato semplice e tutti si sciolgono appena vedono il cane. Le agenzie di viaggio consigliano loro come vestirsi e vengono attrezzati di tutto punto. Solo due influencer di Hong Kong si presentarono in infradito colorate. Chiesi se volevano tornare indietro, ma affrontarono la giornata senza problemi. Poi c’è stato Masterchef Israele».


Cioè?

«Pre Covid i boschi di Sant’Agata Feltria hanno ospitato un’edizione di Masterchef Israele dedicata a cuochi stellati che hanno cercato tartufi per poi cucinarli sotto alberi secolari, usando ingredienti del luogo, dalle foglie di quercia alle erbe selvatiche. Non solo ha vinto la squadra che ho guidato per i sentieri, ma mi hanno incaricato di premiare il vincitore. Sono giunti attori dal Paese del Sol levante e con loro abbiamo preparato una pizza finita poi sul piccolo schermo giapponese. In effetti l’altro mio lavoro è proprio quella di titolare del locale “Pizzeria Graziano e Sauro”».


Cosa accomuna questi clienti?

«Sono capaci di godersi l’escursione. C’è chi si appassiona di più, chi resta sulle sue, ma riescono tutti a staccare la spina per qualche ora, stoppando impegni e telefoni roventi».


La ricerca di questo prezioso tubero è una metafora della vita?

«Insegna l’importanza dell’impegno e il rispetto per la natura, donando anche un gran senso di libertà. Per conciliare i miei due mestieri spesso lavoro anche 16 ore al giorno. Ma la passione, quando è vera, non fa avvertire alcuna fatica».

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