Nonostante il momento di difficoltà economica e sociale, il fenomeno dell’imprenditoria femminile romagnola resiste e reagisce. Le rilevazioni effettuate per conto di Unioncamere sul numero di imprese femminili attive sul territorio hanno registrato la seconda maggiore variazione annua dell’ultimo decennio, in positivo. I maggiori aumenti si sono verificati soprattutto nel settore dei servizi alle persone e alle imprese, dell’immobiliare e del manifatturiero.
L’aumento
Per quanto riguarda la provincia di Rimini, sono state complessivamente conteggiate 7.752 imprese femminili attive, corrispondenti al 21,9% sul totale delle imprese attive sul territorio. Rispetto alle rilevazioni effettuate esattamente un anno prima, il 30 settembre 2021, si è registrato quindi un aumento dell’1,9%, mentre è stato riscontrato un leggero calo a livello regionale (-0,2%) e nazionale (-0,3%). Nel dettaglio, è emerso come la variazione del numero di imprese femminili sul territorio tra il terzo trimestre del 2021 e quello del 2022 rappresenta la più alta variazione tendenziale registrata negli ultimi dieci anni, durante i quali si sono alternate situazioni di calo a momenti di stabilità.
I settori economici
L’imprenditoria femminile si riconferma presente in maniera importante nei settori del commercio (con una presenza pari al 29,9% sul totale) e dell’alloggio e ristorazione (17,6%); seguono i settori dei servizi alle persone (11%), delle attività immobiliari (9,2%), dell’agricoltura (7%), dell’industria manifatturiera (5,5%), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (3,6%). Si segnala soprattutto come, rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente, gli incrementi del numero di imprese femminili abbiano riguardato tutti i principali settori: +2,2% nelle attività di servizi, +3,6% nell’immobiliare, +1,3% nell’agricoltura, +2,7% nel manifatturiero, +4,5% nel settore dei servizi alle imprese, +13,5% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. Si riscontra inoltre come i settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive siano: attività di servizi (56%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (28,7%), alloggio e ristorazione (28,5%), commercio (26,7%) e agricoltura (22%).
Analisi territoriale
In un contesto di analisi di tipo territoriale-provinciale, emerge come il maggior numero di imprese femminili sia insediato nel comune di Rimini (il 42,9%), classificato quale “Grande centro urbano”. Seguono poi i cosiddetti “Comuni di cintura”, in cui figurano Riccione (13,5%), Bellaria-Igea Marina (6,8%), Santarcangelo di Romagna (5,8%) e Coriano (2,2%), per un totale che attesta intorno al 28,3% sul totale. Terminano la lista Cattolica, in cui si registra una buona presenza con un 7,6%, Misano Adriatico (3,8%) e San Giovanni in Marignano (2,2%). A livello comunale, infine, i Comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale risultano essere Maiolo (31,3%), Cattolica (26,1%), Novafeltria (25,6%), Casteldelci (25,4%), Riccione (24,3%), Pennabilli (24,3%), Talamello (24,1%), Morciano di Romagna (23,5%), San Leo (23,3%) e Montefiore Conca (23,0%). La stragrande maggioranza delle imprese femminili (il 61%) si costituisce in forma individuale, seguita a distanza dalla società di persone (18,2%) e dalla società di capitale (17,5%). Relativamente alla variazione annua, però, affiora una crescita importante delle imprese femminili costituitesi come società di capitale (+5,3%), mentre più contenuti sono gli incrementi delle imprese individuali (+1,4%) e delle società di persone (+0,5%). In ultimo, i dati della Camera di commercio evidenziano che la maggiore incidenza delle imprese femminili giovanili (9%) rispetto al peso assunto dalle imprese giovanili non femminili (6,6%); maggior peso anche per le imprese femminili straniere (15,3%) rispetto alle imprese straniere non femminili (13,4%).