Rimini. Concessioni balneari, arriva la "stangatina"

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Non è proprio una “stangata”, ma un aumento del genere non lo si vedeva da anni, per la precisione dal 1991, quando i canoni demaniali vennero aggiornati verso l’alto del 6,5 per cento. Questa volta, addirittura, del 7,95 per cento. Tutto deciso dal decreto legislativo del 14 dicembre e pubblicizzato da una circolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le nuove cifre entrano in vigore quest’anno.

Per gli addetti ai lavori, si tratta comunque di un aumento record. Anche perché si veniva da una serie di numeri negativi, complice la pandemia: nel 2020 c’era stata una diminuzione dell’1,85 per cento e nel 2019 dello 0,75. L’ultimo aumento pervenuto era quello del 2018: più 3 per cento. Quindi il più 6,5 per cento datato 1991. Chiudiamo con il meno 3,4 per cento del 2010.

L’aumento è servito

La prima conseguenza dell’aumento di quest’anno si traduce nel valore del canone demaniale minimo che passa da 2.500 a 2.698 euro. Ricordiamo sempre che fino al 2020 il canone minimo ammontava a 362 euro.

L’aumento aveva messo in difficoltà i titolari di piccole concessioni senza scopo di lucro (ad esempio associazioni sportive e scuole di vela), tanto il decreto “Sostegni bis”, nel caso specifico, aveva abbassato il “prezzo” a 500 euro. Per il 2022 la norma del “canone agevolato” non è stata rinnovata.

L’incubo Bolkestein

L’aumento dei canoni arriva in un momento particolare per i concessionari, pressati dalla Direttiva Bolkestein, tanto che entro il 31 dicembre 2023 il rinnovo delle concessioni deve avvenire tramite gare pubbliche.

Governo e associazioni di categoria lavorano a una legge di riordino e pochi giorni fa la Regione ha inviato il proprio contributo. In sintesi, ecco i “paletti” cardine da inserire nel telaio delle evidenze pubbliche: giusto riconoscimento al valore aziendale dell’impresa, degli investimenti realizzati e alla professionalità degli operatori, anche a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone.

In tutta la regione il rinnovo delle concessioni demaniali marittime coinvolte 1.067 imprese balneari, di cui 959 in Romagna: 427 in provincia di Rimini, 355 in quella di Ravenna e 177 in quella di Forlì-Cesena.

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