Rimini, Coconuts chiuso 20 giorni: "Problemi di ordine pubblico"

Da oggi e per 20 giorni, niente più cene, musica e feste al Coconuts.

Il questore Rosanna Lavezzaro ha infatti firmato il provvedimento che dispone la chiusura del locale di lungomare Tintori gestito dall’imprenditore Lucio Paesani «per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica», come recita l’articolo 100 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza).

Cos’è successo

Il provvedimento, che è stato notificato giovedì sera, ha fatto seguito alle risultanze degli interventi fatti negli ultimi 40 giorni da Polizia e Carabinieri e che secondo la Questura hanno visto coinvolto in vario modo il Coconuts. Risse, aggressioni, lanci di bottiglie, sono alcuni degli episodi che in due casi hanno portato al ricovero in ospedale, con prognosi di 30 giorni ciascuno, altrettanti cittadini extracomunitari. Bocche cucite, invece, su alcune indagini non confermate che sarebbero in pieno svolgimento da parte della Squadra mobile. «Il Coconuts – sottolinea il questore Lavezzaro – rappresenta un grave problema di ordine pubblico. Da qui la decisione di chiuderlo per 20 giorni».

La difesa

«Ricorreremo sicuramente al Tar ma presenteremo anche una istanza al questore stesso perché riveda i termini del provvedimento, della portata decisamente inspiegabile visto anche le altre chiusure disposte questa estate per vicende ben più gravi». Ad annunciarlo sono gli avvocati Paolo Righi e Franco Fiorenza del Foro di Ferrara, legali di Lucio Paesani che a botta calda ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

I legali sottolineano quindi come «la grande maggioranza dei fatti citati nell’ordinanza, e in particolar modo i tre più gravi, non siano avvenuti né all’interno del Coconuts né in aree adiacenti» e fanno fatica a capire come «può essere addossata al locale la responsabilità delle situazioni che si sono venute a determinare per cause esterne». Tra l’altro, sottolinea Righi «è stato lo stesso personale della security della discoteca, unica autorizzata e unica ad avere questo servizio, ad intervenire in diverse occasioni chiedendo simultaneamente l’intervento delle forze dell’ordine. Ciò sulla base di un protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura proprio con l’obiettivo di regolamentare l'ordine pubblico».

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