Rimini, Cna: il caro bollette brucia i fatturati estivi

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Il caro bollette travolge le imprese artigiane, “salassi” da 8mila euro al mese che ha neutralizzato i fatturati estivi di pubblici esercizi, pizzerie, piadinerie, alberghi. La Cna lancia l’allarme e chiede misure urgenti non solo al governo (contributi, incentivi, risorse) ma anche a Regione e Comuni, per agevolare il più possibile il piano delle energie rinnovabili. È quando emerge da un sondaggio che ha coinvolto 400 associati impegnati nel settore turistico.

“C’è poco da ridere”

«C’è grande preoccupazione, è inutile nascondersi – sottolinea Mirco Galeazzi, presidente di Cna Rimini –. Il costo energetico è aumentato in alcuni casi, bollette alla mano, del 300 per cento e per fine anno le proiezioni prevedono un incremento del 500 per cento. A questo punto parliamo di sopravvivenza delle aziende ed è assolutamente necessario far fronte a tutto ciò con un sostegno concreto da parte del governo e una grande attenzione da parte delle amministrazioni per le imprese».

Il sondaggio ha «toccato una significativa e trasversale gamma di imprese che operano nel settore turistico della provincia: sicurezza, balneazione e target turistico da migliorare sono le altre tematiche calde emerse. Tra le problematiche più sentite emerge quella del personale il cui reperimento è difficoltoso e il relativo grado di competenza non sempre soddisfa la richiesta».

Ma se sul piano dei fatturati la metà degli intervistati registra un «saldo positivo o stabile rispetto all’anno precedente – conclude Galeazzi – si mette a bilancio però una crescita spaventosa dei costi energetici che hanno eroso ogni crescita, una tendenza che minaccia lo stesso futuro delle nostre imprese: serve intervenire con urgenza».

Facciamo i conti

Vediamo ora i fatturati di questa estate e il confronto con il 2021. Si è registrata una contrazione per il 51,6 per cento del campione, mentre il 19,7 ha risposto di essere in linea con l’anno precedente senza particolari variazioni mentre il 28,8 per cento ha segnalato un aumento degli incassi per certi versi in linea con la crescita delle presenze.

Nel bilancio economico della stagione diventano determinanti i costi di gestione dovuti ai rincari energetici. Solo l’11,8 per cento non ha affrontato aumenti mentre il 29,4 ha fatto i conti con utenze superiori del 30 per cento mentre, per l’8,8 sono triplicati i costi, per il 7,4 raddoppiati.

“Gli incontentabili”

Il 37,5 per cento degli intervistati ha avuto difficoltà nel gestire i clienti e per questo si auspica una crescita generalizzata del target, il 18,8 ha trovato motivi di lamentela nel rapporto con i fornitori, il 20,3 con le istituzioni e il 7,8 per cento con le banche per il reperimento di liquidità.

C’è soddisfazione per la politica degli eventi messi in campo anche se per il 39,7 per cento andrebbero rivisti, soprattutto la Notte Rosa. «Per il 29,4 per cento però non favoriscano l’economia turistica del territorio anche se c’è chi suggerisce di spalmare le iniziative su tutto l’anno (5,9 per cento)».

“Acqua azzurra”

Sembra invece preoccupare e tanto la questione legata ai divieti di balneazione che è emersa a spot, anche con polemiche, durante l’estate. Per il 22,4 per cento è un aspetto da affrontare perché determinante per l’economia turistica, tanto che il 23,9 sostiene che abbia generato rinunce e cancellazioni delle prenotazioni, mentre per il 35,8 per cento è un problema per l’immagine complessiva del territorio.

“Siamo sicuri”

Sul piano della sicurezza si presenta una spaccatura a metà tra chi è ottimista e chi è pessimista. «Si registra comunque una moderata soddisfazione, il 37,7 per cento non ha registrato particolari problemi, il 18,8 ha apprezzato gli interventi di prevenzione, per il 20,3 invece siamo in piena urgenza, mentre per il 23,2 per cento serve maggiore impegno».

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