Rimini. Chi finanzia i partiti? Ecco chi sovvenziona Pd e Lega

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Amministratori, iscritti, ma anche simpatizzanti e società. Ecco i finanziatori di Pd e Lega, i due principali partiti del Riminese. Non figura Fratelli d’Italia che, come spiega lo stesso consigliere comunale del partito della Meloni, nonché vice presidente del Consiglio comunale di Rimini, Nicola Marcello: «Non abbiamo erogatori, non abbiamo neppure una sede. La nostra attività è tutta all’insegna del volontariato, così come le campagne elettorali, che ci siamo finanziati da soli». «Certo a livello nazionale i fondi arrivano – continua Marcello –, infatti i manifesti elettorali comparsi in città prima del 25 settembre sono stati finanziati da Roma». Ma “entriamo” in casa Dem e Lega, dove i “portafogli” sono decisamente più carichi. Con un Pd che può vantare “fedelissimi” in aumento, in questo ultimo anno, nonostante il calo dell’ultimo quinquennio. Come emerge dal registro dei finanziatori dei partiti depositato presso la Camera dei Deputati, infatti, abbiamo un totale erogazioni effettuate nel 2022 di 35.000 euro circa, contro le 22 mila circa del 2021 (37% in più). Con versamenti costanti da parte di amministratori pubblici come la presidente del Consiglio regionale, Emma Petitti, l’ex presidente della Provincia, Riziero Santi, il sindaco Jamil Sadegholvaad, gli assessori Juri Magrini e Roberta Frisoni, e ancora l’ex parlamentare Tiziano Arlotti, il segretario provinciale, Filippo Sacchetti, e il presidente della Fiera di Rimini, Lorenzo Cagnoni, solo per fare alcuni esempi (esborsi che variano dalle 100 alle 350 euro a cadenza mensile o trimestrale, oppure una tantum). Ma anche con versamenti che arrivano da semplici iscritti, simpatizzati, o società: come la Coop Braccianti riminesi (4000 euro), la Photosii spa (2000 euro), la Società Agricola Calicchio (5000 euro), o la Carlo Di Binotti Fulvio E. e C. s.a.s. (2500 euro), l’imprenditore Rino Mini (4900 euro). Erogazioni societarie che giungono anche al Pd di Ravenna, come quelle di Apros soc. agricola coop (500 euro), Coop.va Trasporti Riolo (500 euro), Federcoop Romagna (5000 euro), Legacoop Romagna (500 euro), Cia Romagna servizi srl (1400 euro). Commenta il segretario Filippo Sacchetti: «Purtroppo negli ultimi anni abbiamo registrato un calo di iscritti, sono 2000 ad oggi rispetto al doppio che avevamo nel 2017. E non solo. Anche il bilancio di gestione ha subìto una ristrettezza: quest’anno, tra federazione e circoli, siamo intorno ai 120 mila euro, al pari del 2017, quando però i bilanci dei circoli erano staccati da quello della federazione. Insomma, diciamo che anche nel Riminese inizia a riflettersi quel calo di interesse verso i partiti tradizionali, in corso già da tempo a livello nazionale». Nel Pd, partito storicamente presente in Riviera, l’erogazione volontaria la si può verificare a livello riminese, nel Carroccio bisogna risalire ai versamenti effettuati per la Lega Romagna, dai parlamentari, Jacopo Morrone e Elena Raffaelli, che hanno versato regolarmente 3.000 euro al mese al partito (36.000 annui) fino allo scadere della legislatura, mentre in questa legislatura a ‘tassarsi’ sarà solo Morrone, che ha già versato anche 20.000 euro nell’agosto di quest’anno alla Lega Salvini Premier. Anche i consiglieri regionali sono chiamati a versare 1.500 euro al mese (18.000 annui), mentre l’erogazione è del tutto a titolo volontaristico per gli altri amministratori locali, per esempio i due assessori di Bellaria/Igea Marina Cristiano Mauri e Flaviana Grillo versano rispettivamente 125 euro e 250 euro al mese. «Come si vede – spiega Morrone – gli eletti danno una mano consistente al partito per le attività sul territorio». Ma i versamenti per la Lega Romagna arrivano anche da iscritti e società come Orogel (4000 euro) o Ceracarta spa (5000 euro). In questo caso dell’area del cesenate del forlivese.

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