Rimini, caffè a 1,30 euro e cappuccino a 1,60: arrivano i rincari al bar

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Caffè ”amaro”, prezzi aumentati o pronti al ritocco. La colazione al bar resta uno dei piaceri del mattino, con la schiuma del cappuccino pronta ad ammorbidire anche il più ostico dei lunedì, mentre il profumo del caffè si mischia alla fragranza delle paste. Peccato che la frase “Andiamo a prendere un caffè?” rischi di spegnersi in gola, mentre a lievitare sono soprattutto materie prime e utenze. Confermano il trend dal “Primo bacio città lounge bar” di Corso d’Augusto, dove «il caffè è salito di 10 centesimi arrivando a quota 1,30 euro, come la brioche semplice, mentre il cappuccino vola a 1,60». A far schizzare verso l’alto le cifre, segnalano, «hanno pesato il latte raddoppiato, oltre a trasporti e bollette ormai alle stelle». Certo è che, proseguono, «a novembre meno clienti hanno varcato la soglia per le colazioni, forse per risparmiare in vista dei regali natalizi. E da lunedì si vedrà che piega prenderà la mattinata». In linea Dovesi di piazza Tre martiri: nel cuore della città il caffè marcia verso 1,30 euro, seguito dalle paste che oscillano da 1,30 a 1,50. «Gli stranieri non fanno caso agli aumenti della caffetteria - nota il titolare - perché da loro i prezzi sono maggiori, mentre storcono il naso se riscontrano differenze per le birre». E va al punto: «I costi sono esplosi ovunque, ci si barcamena. Il margine sulle paste? Solo un terzo, dopo le 16 le vendiamo a 1 euro per non buttarle. Lo sforzo è sempre lo stesso mantenere prezzi ragionevoli ma la situazione rimane una coperta troppo corta, fermo restando che i bar periferici hanno già rincarato a fine 2022». All’ombra della stessa piazza, Antica cafeteria sta valutando se aumentare i numeri, «a fronte del 40% in più del latte e degli incrementi dal 10 al 20% per il caffè». Uno scenario al limite della resistenza tra tasse, Iva, speculazioni nonché bollette triplicate che, fa presente il titolare, ha dovuto rateizzare. Unico respiro di sollievo la conduzione familiare, nota, «dove il figlio rinuncia spesso allo stipendio per la quadra in una forbice assottigliata all’inverosimile». Il carico da dieci, non la manda a dire, lo intavolano «quanti si improvvisano commercianti, tenendo prezzi bassi come specchietto per le allodole con la qualità in picchiata libera».

C’è chi sta studiando cosa fare

Ancora work in progress invece dalla Pasticceria Jolly. «Devo confrontarmi con i colleghi - annuncia la proprietaria - per ora il caffè non registra aumenti ma forse dalla prossima settimana cambierà il listino. La certezza è che - le preme sottolineare - non rinunceremo mai alla qualità delle materie prime: fanno la differenza». Nessun colpo di scena dal Bellastoria di Viserba: «Non ritoccherò il prezzo del caffè che resta a 1,20 euro, perché sono giunto a un accordo con il fornitore - assicura il titolare - ma forse dalle prossime settimane aumenteremo il cappuccino, perché il latte è salito di 50 centesimi e aumenteranno quello di soia e di avena. Nessun ulteriore cambiamento invece per le brioche, che partono da 1,30 euro, o da 1 euro se mignon». Voce fuori dal coro il Circus di piazzetta San Martino che congela i prezzi: «Per far colazione bastano 2,40 euro con caffè e pasta vuota». Tutto fermo anche al bar “A Modo mio” di Torre Pedrera, con brioche di base e caffè che virano su 1,30 euro. Quanto al Bar pasticceria di Porta montanara, sarà chiuso per ferie sino a metà gennaio: «Solo dopo valuteremo il da farsi», fa presente il titolare, mettendo forse in conto decisioni che peseranno non solo sulle tasche ma anche sull’umore.

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