Rimini. Bianchi:"Dialogo tra pubblico e privato per Marano al top"

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«Noi ci crediamo. E lo abbiamo dimostrato coi fatti. L’acquisizione della colonia Bolognese, del resto, parla da sé. Adesso attendiamo che anche i Comuni di Rimini e Riccione e la Provincia mostrino di avere una visione altrettanto alta del Marano».

Lavorare insieme

Sollecitato a commentare l’invito pubblico lanciato, qualche giorno fa dal sindaco Jamil Sadegholvaad, sulla necessità di puntare su hotel a 5 stelle per rilanciare il turismo della Riviera, Orfeo Bianchi, amministratore e fondatore del gruppo alberghiero Piazza hotel & residence, accoglie con favore la posizione dell’inquilino di Palazzo Garampi e invita le istituzioni a dialogare di più e ad operare in sinergia: «Cosa indispensabile se vogliamo rilanciare, tutti insieme, pubblico e privato, quel territorio». Territorio, quello del Marano, appunto, che dopo l’intervento del primo cittadino di Rimini, è stato indicato dal presidente di Federalberghi, Alessandro Giorgetti («La colonia Bolognese potrebbe fungere da apripista per un polo ricettivo a 5 stelle che riguardi l’intera zona» aveva detto), e dall’esperto in turismo e marketing, Mauro Santinato («Quella del Marano è un’area che si presta ad una rigenerazione di alta qualità, con insediamenti alberghieri a 5 stelle»), come il più indicato a diventare il polo delle vacanze stellate della Riviera. E così la questione Marano ritorna improvvisamente d’attualità.

Confine abbandonato

Abbandonata da decenni, ispiratrice di studi ed elaborazioni progettuali, causa di guerre di campanile tra Rimini e Riccione, quell’area di confine, sulla quale la politica ha sempre speso fiumi di parole, senza, però, giungere a soluzioni concrete, si riposiziona al centro del dibattito pubblico. Dopo un lungo silenzio. Sottolinea Bianchi: «Dietro all’investimento fatto per acquisire la “Bolognese” (5 milioni e 220 mila euro, ndr) c’è una nostra forte convinzione, quella, cioè, che l’intera area del Marano abbia tante potenzialità, ancora non sfruttate. Potenzialità di natura ambientale e, perfino, infrastrutturale». E quando parla di infrastrutture, l’imprenditore alberghiero riminese intende l’aeroporto e il metromare, la metropolitana di superficie che collega Rimini e Riccione. Continua Bianchi: «Il contesto che c’è intorno all’area è senza dubbio uno dei migliori. E parlo, ovviamente, dell’aspetto green, ma anche di quello legato alla mobilità. Basti pensare che nell’arco di tempo di cinque minuti di bus navetta abbiamo prima la fermata del metromare e, poi, l’aeroporto. Due punti di forza eccezionali per quei turisti che da una località balneare pretendono alta qualità nell’offerta alberghiera e nei servizi di mobilità cittadina e costiera». Ma la visione progettuale di Bianchi collima con quella delle amministrazioni comunali? L’interrogativo è d’obbligo visto che, a maggio, durante la campagna elettorale per le Comunali di Riccione, il Pd, partito dell’attuale sindaca, Daniela Angelini, presentò un progetto di rilancio del Marano, attraverso la riqualificazione di due colonie: la Reggiana e l’Adriatica. Progetto che, però, non prevedeva alcun insediamento alberghiero. Ma complessi a destinazione sportiva e ambientale. Come il centro sportivo studiato per la Reggiana, con sedi per le associazioni, spazi esterni per rimessaggio barche e quant’altro legato agli sport d’acqua, e una grande “piazza eventi” sulla spiaggia. E il centro di ricerca ambientale per l’Adriatica, con moduli abitativi realizzati lungo il torrente Marano, capaci di ospitare team di ricercatori o strutture ricettive per gli amanti del turismo ecologico. Insomma, un’idea di Marano completamente diversa da quella pensate dagli operatori alberghieri.

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