Rimini. Arrestato per errore, tenta il suicidio: ora fa causa

Arriverà quasi certamente all'attenzione dei giudici della Corte di giustizia europea la vicenda di Ervin Cukaj, il 36enne operaio albanese finito in carcere in esecuzione a un mandato di arresto europeo emesso dalla Grecia nel 2007 che chiedeva la sua cattura perché condannato, in via definitiva, all'ergastolo per un omicidio che avrebbe commesso ad Atene l'11 luglio del 2004. Il condizionale è d'obbligo perché 72 ore dopo la cattura, mentre l'uomo si trovava agonizzante in un letto della Terapia intensiva del Bufalini piantonato dopo aver cercato di togliersi la vita impiccandosi con un lenzuolo nella cella dei Casetti dov'era rinchiuso da sabato 16 ottobre, le autorità elleniche hanno revocato l'ordine di arresto a suo carico. Nell’informativa inviata al carcere di Rimini, al Dipartimento della Pubblica sicurezza direzione centrale della Polizia criminale servizio per la cooperazione internazionale dell’Interpol-Unità nazionale Europol-Sirene del Viminale a Roma, alla Procura generale della Corte d’Appello di Bologna e al legale di Cukaj, l'avvocato Giuliano Renzi, non viene fatto alcun cenno di spiegazione all’improvvisa retromarcia, interpretabile solo con la circostanza che Ervin è stato vittima di un clamoroso errore giudiziario legato ad uno scambio di persona.