Rimini, Anna Rita Vitolo a "Le voci dell'anima"

Continuano gli appuntamenti del festival “Le voci dell’anima” al Teatro degli Atti di Rimini. Questa sera anticipano il fine settimana due compagnie. La prima sarà la Meridiani Perduti Teatro che presenta “Revolution” di e con Sara Bevilacqua: un racconto del boom economico degli anni ’60 ma anche dell’ascesa dei Beatles e della corsa allo spazio, ridimensionati nell’immobile cittadina di Brindisi, fino alla fine dell’illusione del benessere segnata dall’esplosione della fabbrica di Montecatini.

Poi il CentroStudiTeatro/Teatro Grimaldello presenta “Il fiore che ti mando l’ho baciato”, drammaturgia di Elvira Buonocore, Antonio Grimaldi alla regia e Anna Rita Vitolo in scena, tratto dal carteggio 1913/1915 tra Stamura Segarioli e Francesco Fusco, e nato in occasione delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale.

«Tutto è partito dal progetto del Centro Studi Teatro quando la professoressa Antonia Lezza mi ha consegnato il carteggio originale chiedendomi di trascriverlo – racconta l’attrice salernitana Vitolo –. L’idea di base era di farne un reading su richiesta degli eredi che avevano il desiderio di celebrare questo scambio epistolare. A quel punto ho chiamato Antonio Grimaldi, con cui collaboro da anni, e da subito abbiamo pensato di farne uno spettacolo. Il primo debutto è stato in ambito familiare poi ci siamo messi a tavolino per scegliere la parte narrativa del carteggio». Quale storia emerge dalle lettere?

«Prima di tutto è protagonista una storia d'amore con tutte le sue caratteristiche, un amore a distanza perché i due si sono conosciuti mentre Stamura Segarioli, maestra elementare, insegnava dove Francesco Fusco lavorava come medico. Poi la Prima Guerra Mondiale li separa ma lei è rimasta incinta, fuori dal matrimonio: una situazione complicata per l’epoca che porta la donna a essere ripudiata dalla propria famiglia per essere accolta da quella del suo amato. Leggere le lettere è stato per me molto emozionante, mi sono immersa nelle loro vite e in più Francesco aveva il dono della scrittura quindi le sue parole sono meravigliose. Aprendo le buste ho trovato anche oggetti, come il fiore che dà il titolo allo spettacolo insieme alla sua frase».

In che modo avete creato la drammaturgia?

«Noi avevamo solo le lettere scritte da lui e quindi insieme ad Elvira Buonocore, oltre a scegliere come valorizzare al meglio queste, ci siamo immaginate il punto di vista di Stamura, ricostruendo le vicende e parlando con gli eredi. Ci tengo a dire che in tutta questa operazione siamo entrati in punta di piedi nel pieno rispetto delle parole, vere protagoniste di tutto il lavoro».

Venendo al suo percorso artistico, cosa ha rappresentato la parte di Immacolata, la madre di Lenù, una delle due protagoniste, nella fiction “L’amica geniale?”

«Mi ha portato molta fortuna. Avendo sempre lavorato in teatro pensavo di non essere adatta alla cinepresa, ma poi ho scoperto che l’approccio attoriale è sempre lo stesso e cioè donarsi con generosità, anche se cambiano le modalità. Il regista Saverio Costanzo lascia poi grande spazio all’attore e questo aiuta. Al momento siamo già al lavoro per la terza stagione e per me è un’esperienza molto bella poter interpretare questa donna così forte, complessa, contraddittoria ma soprattutto vera».

Ci sono anche altri progetti in vista?

«Quando l’emergenza sanitaria ci ha sorpresi ero in tournée con Maria Paiato in “Madre courage e i suoi figli” (portato anche al teatro Galli di Rimini nel novembre 2019) e purtroppo la seconda stagione teatrale non ci sarà. Dopo la tappa alle “Voci dell’anima”, conto di far girare invece questo spettacolo».

Che rapporto c'è con il festival riminese?

«Lo frequentiamo da anni e c’è ormai un’amicizia con tutti gli organizzatori. Inoltre è sempre un luogo ideale dove portare storie da raccontare e incontrare altri colleghi che lavorano con lo stesso nostro approccio».

Oggi e domani anche il workshop a cura di Antonio Grimaldi dal titolo “Vita risplendi” per indagare il mondo di oggi attraverso una riflessione sulle opere e le parole di Pier Paolo Pasolini. Alle 20.30 l’introduzione affidata agli Animali da Palco e dalle 21 gli spettacoli.

Info: 333 8870576

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