Rimini, ammazzato di botte in hotel: tre fermi per omicidio volontario

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Un brutale pestaggio culminato con la morte di un 45enne napoletano. Nella serata di ieri la Squadra Mobile della Questura di Rimini – diretta dal Vice Questore Aggiunto Mattia Falso – ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Sostituto Procuratore Paolo Gengarelli a carico di quattro persone, due italiani del ’69 e dell’86, un bosniaco del ‘76 ed un croato del ’79. I quattro sono gravemente indiziati di aver partecipato, con diversi ruoli e responsabilità, al brutale pestaggio di un napoletano del ‘76, avvenuto nel tardo pomeriggio del 3 novembre scorso in un albergo di Marina Centro. Un pestaggio che lo portato alla morte, avvenuta ieri all'ospedale di Cesena.

Venti minuti di botte e bastonate

In quell’occasione il 45enne fu colpito numerose volte alla testa ed al torace con calci, pugni ed anche con un bastone in metallo dai due slavi, presumibilmente per il saldo di un debito pregresso. I due italiani, invece, controllarono che nessuno dei testimoni presenti – ospiti dell’albergo – potesse fuggire via oppure allertare le forze dell’ordine. Il tutto andò avanti per 20 lunghissimi minuti sino a quando i quattro si allontanarono, non prima di avergli sottratto il portafoglio e di minacciare che sarebbero tornati di lì a pochi giorni per avere il resto del danaro. A causa delle gravissime ferite riportate e della perdita di coscienza, la sera stessa la vittima fu trasportata in coma al Bufalini di Cesena, ove nella mattinata di ieri è morta dopo 9 giorni di coma.
Oltre alla raccolta delle testimonianze utili, l’analisi certosina dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona ha consentito di cristallizzare la sequenza temporale che immortala i quattro avvicinarsi all’hotel dove è avvenuta la brutale aggressione e, subito dopo, allontanarsi con estrema calma.

Tre fermi e un ricercato


Ieri sera, dunque, all’esito di prolungati servizi di osservazione e pedinamento, il cittadino croato e l’italiano del ’69 sono stati fermati a Riccione, il primo all’esterno di un locale ed il secondo all’interno di un albergo; l’altro italiano dell’86, invece, è stato rintracciato all’interno di un bar di Rimini.
Il bosniaco del ’76, non rintracciato, è tutt’ora ricercato e sembrerebbe essere fuggito all’estero subito dopo il fatto.

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