Rimini. Allarme dei vigili del fuoco: canne fumarie, troppi incendi

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«Canne fumarie in fiamme, un pericolo sottovalutato: facciamo in media tre interventi a settimana». Il comando dei vigili del fuoco di Rimini ha deciso di inviare una nota rivolta a tutte le amministrazioni comunali, al prefetto Giuseppe Forlenza, alla Camera di Commercio della Romagna e alla Rete professioni tecniche di Rimini. Si tratta, in sintesi, di un appello che ha come destinatari anche i cittadini privati: controllare gli impianti termici come previsto dalla legge, compreso le parti esterno che spesso vengono trascurate.

Rogo ed esalazioni

Un monito che arriva dal comandante dei vigili del fuoco, Piergiacomo Cancelliere, che sottolinea come questa tipologia di interventi, «molto frequenti in questi periodi dell’anno, avvenga in particolare nelle zone e nelle abitazioni extraurbane». E le conseguenze possono essere sia le fiamme che distruggono tetti e abitazioni, sia l’esalazione di gas che mettono repentaglio la vita delle persone che sono all’interno delle case. Come accaduto poche settimane fa, quando a essere stata intossicata è stata una famiglia con dei bambini, tutti poi sottoposti alle cure dei medici e, per fortuna, subito fuori pericolo.

la legge da rispettare

Ma si tratta solo di uno tanti, tantissimi casi che si verificano in inverno. E dal Comando dei vigili del fuoco aggiungono: «La corretta progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti a servizio di edifici e loro pertinenze è prevista nel decreto ministeriale numero 37 del 2008, i cui requisiti, se applicati alle canne fumarie, garantiscono il corretto funzionamento ed il necessario grado di sicurezza a tali componenti degli impianti termici, anche al fine della prevenzione degli incendi». Ecco quindi la raccomandazione alle Amministrazioni «di verificare la corretta applicazione del decreto ministeriale 37/2008 anche alle canne fumarie a servizio di qualsiasi tipologia di edificio, che, pertanto, dovranno essere progettate da tecnici competenti e realizzate e mantenute in efficienza nel tempo da imprese in possesso di requisiti tecnico professionali specifici».

I privati in trincea

Non solo, i vigili del fuoco non dimenticano anche di segnalare che «le imprese sono responsabili della corretta esecuzione degli impianti ed al termine dei lavori, dopo aver effettuato le verifiche di funzionamento e quelle previste dalla normativa tecnica di riferimento, rilasciano al committente la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte». Senza dimenticare, conclude il comandante Cancelliere, che «i cittadini privati devono essere i primi a non sottovalutare questo pericolo, soprattutto per la loro incolumità e per quella dei loro immobili». Perché gli effetti, alla fine, «potrebbero essere devastanti». Ma possono essere prevenuti ed evitati.


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