Rimini, affitta una casa fantasma ai turisti mentre è in permesso dal carcere

«Mi dispiace signori ma nella casa purtroppo adesso c'è una famiglia colpita dal Covid e lì deve trascorrere la quarantena». Sono le parole contenute nella mail inviata da un 58enne barlettano, professionista delle truffe on line, entrato in azione durante la settimana di permesso premio dal carcere dove dovrà restare fino al 2024, alla coppia di turisti convinti di aver preso in affitto un appartamento a Marina centro per l’agosto del 2021.

La storia

I coniugi bolognesi erano arrivati a lui rispondendo all'inserzione letta su uno dei più famosi portali di intermediazioni. Avevano preso il telefono e chiamato. Dal lato opposto hanno trovato la grande disponibilità del padrone di casa. Accordatisi sul costo per avere le chiavi, hanno pattuito anche quanto avrebbero dovuto versare come anticipo. L'importanza dell’alloggio non valeva meno di 750 euro, puntualmente versati su una PostaPay. Tutto filerà liscio fino alla vigilia della partenza quando, come detto, ricevono la mail che li lascia senza parole: colpa Covid non potranno avere le chiavi di casa. Nella missiva, però, non ci sono le indicazioni su come richiedere la restituzione dell’anticipo. Iniziano così a sospettare di essere le ennesime vittime di affittuari di case fantasma perché il numero di telefono usato per contattare il proprietario adesso è disattivato. Prendono la macchina, corrono a Rimini, vanno all'indirizzo di Marina centro e, ulteriore sorpresa, scoprono che al numero civico non c'è un immobile residenziale. A questo punto non gli resta che andare dai carabinieri di Destra del porto per sporgere denuncia.

L’indagine

Rintracciare chi li ha fregati non è impresa ardua. Questi truffatori, infatti, conoscono bene l’indulgenza verso questo reato della legge italiana. E quindi, senza problemi le carte che usano per farsi addebitare gli anticipi o i pagamenti per merci vendute sono intestate proprio a loro. Questa volta il proprietario è un barlettano, di 38 anni, pluripregiudicato. Loro, scoprono i carabinieri, non sono le uniche vittime del truffatore nella settimana di permesso. Lunedì, il tribunale lo ha condannato a 10 mesi di reclusione (18 i mesi chiesti dall’accusa). Il giudice non gli ha contestato l’aggravante di delinquente abituale. L’uomo era difeso di fiducia dall’avvocato Leanne Arceci.

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