Rimini. Abbandona il figlio sulla statale: padre condannato

Quattro mesi di reclusione (pena ovviamente sospesa) e mille euro di multa. È la condanna inflitta dal Tribunale di Rimini per abbandono di minore a un padre che dopo aver litigato con il figlio di appena 13 anni, in preda ad un raptus ingiustificabile in qualsiasi modo lo si voglia interpretare, lo ha fatto scendere dall’auto e poi se ne è andato.

Accosta sull’Adriatica

Sembrava una serata normale: il padre, un 50enne riminese, era andato a prendere il figlio a casa della madre: la coppia da tempo aveva deciso di mettere fine alla loro vita in comune. Purtroppo, come troppo spesso accade, la separazione non era avvenuta senza screzi tra gli ex coniugi.

Una volta salito in auto, il ragazzino e il genitore avevano però iniziato a discutere per futili motivi e quello che sembrava un normale scambio di vedute tra padre e figlio era andato via via peggiorando. Le parole sempre più pesanti hanno fatto tanto al punto di trasformarsi in una lite, in cui è volata qualche parola di troppo e in cui il padre ha deciso di troncare la violenta discussione.

Lo ha fatto quando stava percorrendo l’Adriatica, all’altezza di Rivazzurra, e quando l’imbrunire era già arrivato. Per mettere un punto ha quindi accostato l’auto che stava guidando e ha fatto scendere il ragazzino. Immaginabile il suo sgomento che è arrivato all’apice quando ha visto il padre ingranare la marcia e ripartire. A quel punto non gli è rimasto altro da fare che avviarsi a piedi verso casa della mamma.

Pugno e vetro spaccato

Una situazione tesa, insomma, che ha visto due mesi dopo un ulteriore episodio esacerbare gli animi. Il 50enne, infatti, si era presentato a casa della ex moglie, da cui se n’era andato dopo la separazione, per prendere alcuni oggetti che aveva lasciato.

All’interno dell’abitazione, però, aveva trovato solo il figlio, il quale aveva avvertito subito la madre di quanto stava accadendo. Il ragazzino aveva quindi deciso di chiudere la porta a chiave e lasciare il padre fuori dalla stanza dove voleva entrare. L’uomo però con un pugno aveva rotto la vetrata della porta e aveva aggredito verbalmente il figlio. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La mamma a quel punto, assistita dall’avvocato Luca Greco, ha deciso di presentare denuncia. Il padre, che era difeso di fiducia dall’avvocato Andrea Taddeo, è stato invece assolto dall’accusa di danneggiamento.

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