Riccione, raccolta firme per non fare andare in pensione il medico: "Aiutateci a farlo rimanere"

Una raccolta firme e una richiesta di udienza alla Commissaria Rita Stentella per evitare la proroga di pensionamento chiesta da Loris Tomelli, medico di famiglia, rifiutata dalla Ausl. I 1.700 pazienti sono caparbi e non vogliono perdere il loro “faro” e sostegno per la salute. Il dottore, con un mesto messaggio attaccato sulla porta dello studio giorni fa, saluta i suoi pazienti che da 40 anni, fino al prossimo 16 settembre, ha seguito con professionalità e soprattutto umanità. Pertanto si è creata una cordata con banchetti di raccolta firme in zona Fontanelle con la speranza che, alla consegna in Comune, qualcosa di possa muovere. «Mi sono trasferita da Verona a Riccione per essere seguita dal dottor Tomelli – racconta una sua assistita –. Quando mio marito è venuto per le ferie e ha appreso la questione si è subito occupato del caso, pertanto ha suggerito la raccolta firme da presentare alla Commissaria. Mio marito ha colto la disperazione dei pazienti che da anni sono da lui seguiti con dedizione. Vorremo che quel provvedimento venisse revocato anche alla luce dell’alternativa che si propone».

Da Fontanelle al centro

I 1700 assistiti di Tomelli sarebbero infatti affidati ad un altro medico in uno studio di viale Dante. «Premetto che l’iniziativa della raccolta firme non è partita da me – dice il medico – ho fatto richiesta attenendomi alla norma, che è stata respinta. Forse l’azienda ha ritenuto che non ci fosse carenza di medici. Sta di fatto che i pazienti verranno trasferiti. Dai vertici ovviamente non conoscono le realtà locale: Fontanelle è una zona lontana, gli altri due medici dello studio sono pieni. Immagino le difficoltà», rimarca. La delegazione dei pazienti al momento ha raccolto centinaia di firme, ovviamente in maniera informale. «Aiutateci a farlo rimanere – si legge sui social – non vogliamo perderlo per l'esperienza, la professionalità, la disponibilità e la sensibilità dimostrata in tutti questi anni di lavoro».

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