Ravenna, via alla stagione dei teatri

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«Oggi siamo tornati per raccontare del viaggio della stagione dei teatri. Ma in questi due anni non ci siamo mai fermati e abbiamo riflettuto sul significato del ripartire». Con queste parole, Marcella Nonni, alla direzione artistica di Ravenna Teatro insieme ad Alessandro Argnani, ha aperto la presentazione dei cartelloni in programma a partire da questo mese e fino a gennaio 2022. Un programma che non è mai stato così ricco e che intreccia stagioni, luoghi di spettacolo e generi dando un significato sempre più vasto, profondo e sfaccettato al termine “teatro”.

È ancora Marcella Nonni ad accompagnarci in questa ricchezza di proposte. A partire da un punto fermo: il progetto Malagola, la nuova scuola di alta formazione sulla vocalità voluta da Ermanna Montanari, che permetterà momenti di approfondimento importanti quando gli attori, impegnati in uno spettacolo in cartellone, saranno anche insegnanti della scuola. Due esempi su tutti: Moni Ovadia, a Ravenna con il suo “Cabaret yiddish” dal 9 al 12 dicembre, e Mariangela Gualtieri, fondatrice del Teatro Valdoca, al teatro Alighieri con “Enigma” il 9 e 10 aprile.

Un altro tema caro ai creatori di questa stagione è l’intreccio fra contemporaneità e tradizione, come nel caso di Carlo Cecchi e il suo dittico dedicato ad Eduardo De Filippo “Dolore sotto chiave” e “Sik Sik l’artefice magico”, dal 20 al 23 gennaio; o di Elena Bucci e Marco Sgrosso, legati alla Romagna e a Russi in particolare ma anche a un grande padre del teatro italiano come Leo De Berardiniis, in scena con “Ottocento” dal 24 al 27 febbraio; o ancora di Valter Malosti, ora direttore di Ert – Teatro nazionale, sul palco con “Se questo è un uomo” di Primo Levi dal 3 al 6 febbraio.

La programmazione della stagione dei teatri si snoda fra quattro sedi: il teatro Alighieri, il teatro Rasi – ora oggetto di una importante ristrutturazione ma con una data già fissata, il 16 febbraio, per la riapertura al pubblico – il teatro Socjale di Piangipane e le Artificerie Almagià, in collaborazione con E Production.

Da sottolineare il rinnovato impulso che Ravenna Teatro dedica alla campagna abbonamenti, in un momento in cui permangono delle incertezze sulla fruizione dei luoghi di cultura, ma in cui è anche grande la voglia di progettare e di condividere spettacoli dal vivo. Gli abbonati avranno a disposizione sette titoli fissi – “Madre” di Ermanna Montanari, Stefano Ricci e Daniele Roccato, “Cabaret yiddish” di Moni Ovadia, “Dolore sotto chiave”/“Sik Sik l’artefice magico” di Carlo Cecchi, “Se questo è un uomo” di Valter Malosti, “Ottocento” di Le Belle Bandiere, “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” del Teatro dell’Elfo e “Le sedie” di Valerio Binasco, Michele Di Mauro e Federica Frasassi – più uno a scelta. La capienza prevista dalla normativa anti covid è ancora ridotta al 50% e questo riduce anche la disponibilità degli abbonamenti in vendita. È comunque previsto un diritto di prelazione per i possessori di vecchi abbonamenti e di voucher.

Primo spettacolo a inaugurare questo ricco e articolato cartellone, “Mille anni o giù di lì” di Luigi Dadina/Teatro delle Albe e Davide Reviati: un racconto che si dipana intorno al petrolchimico Anic e che finisce per raccontare non solo la storia di un luogo, ma anche delle persone che vi hanno vissuto e lavorato. In scena al teatro Socjale dal 28 settembre al 10 ottobre.

Il programma completo è disponibile alla biglietteria del teatro Alighieri e sul rinnovato sito di Ravenna Teatro www.ravennateatro.it

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