Ravenna, erano stati vaccinati per finta da Passarini, ma rivogliono comunque il loro green pass

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Un infettivologo dell’ospedale di Ravenna, un oculista e un dipendente pubblico. Avevano scelto tutti lo stesso medico di base per sottoporsi al vaccino anti Covid; ora hanno nominato lo stesso avvocato per chiedere il dissequestro dei propri green pass, bloccati quando è emerso che il dottor Mauro Passarini li aveva vaccinati per finta, facendo poi figurare l’avvenuta somministrazione del siero per garantire a tutti un certificato verde in piena regola. Ieri mattina davanti al tribunale del Riesame c’era l’avvocato forlivese Francesco Minutillo a difendere i tre pazienti del 64enne coinvolto nell’inchiesta sui vaccini simulati, che ad oggi ha portato al sequestro preventivo d’urgenza di un totale di 190 green pass. Indagato per falso, corruzione e peculato,lo stesso medico di base (difeso dall’avvocato Carlo Benini) nel corso del secondo interrogatorio davanti al gip ha precisato di non avere vaccinato nessuno dei tanti non assistiti che si sarebbero rivolti a lui a partire dallo scorso giugno. E tra questi figura proprio il nome dell’infettivologo, al quale - ha confessato - avrebbe somministrato solo una dose diluita. Nell’elenco sono sette i nomi dei sanitari ravennati, tra i quali tre infermieri, due medici, una psichiatra e un oculista. Anche quest’ultimo, dopo avere detto “no” all’accertamento clinico sugli anticorpi propostogli in occasione del sequestro, è stato sospeso dall’Ordine; e ieri mattina è comparso davanti al tribunale del Riesame, con il collega e il dipendente pubblico, unico fra i tre a risultare effettivamente seguito dal dottor Passarini, condividendone evidentemente lo stesso scetticismo verso il vaccino.

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