Ravenna, sul palco contro il green pass un'impiegata della Cgil

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Qualche decina di persone in meno rispetto alla prima manifestazione di venerdì. Ma quella di ieri ha riservato probabilmente il colpo di scena inatteso quando, in piazza del Popolo, in occasione del sit-in contro il green pass, sul palco ha preso la parola una dipendente della Cgil, Donatella Pira, inserita nella lista del Movimento 3v alle ultime elezioni Amministrative. «Dovrei essere a Roma, ma non ci penso – esordisce, riferendosi al corteo organizzato dopo l’assalto alla sede nazionale della Camera del lavoro –. Il sindacato è morto, finito, non c’è più. Da gennaio la Cgil sa come la penso, non avrei mai creduto che appoggiasse e volesse rendere obbligatorio il green pass. Ritengo responsabile più la Cgil del Governo per quello che sta accadendo. Sono senza parole – prosegue – soffro questa situazione, ma lunedì ho stracciato la tessera, da me non l’hanno presa bene, ma devono vergognarsi, hanno fatto litigare i lavoratori». Poi l’appello finale: «Disobbedienza civile a oltranza. Non siamo pochi. Se accettiamo il green pass è finita. Non ci tutelano, stracciate anche voi le tessere – conclude –, fate resistenza ma mai in modo belligerante». Tra gli altri interventi, partiti all’ora dell’aperitivo e poco dopo un matrimonio celebrato a Palazzo Merlato, anche quelli di un addetto anticendio al porto e degli organizzatori di una raccolta firme per un referendum per l’abolizione del green pass.

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