Ravenna, "signora, non si corre in spiaggia": si finge Forestale per difendere il fratino

25 maggio 2020: dopo la fine della prima, lunga quarantena imposta dal governo a contrasto della pandemia, molti avevano riscoperto la passione per il running. Tra loro doveva esserci anche la 55enne che, partendo da Lido di Classe, quel giorno aveva deciso di spingersi fino a sud della foce Bevano per fare una corsa sulla spiaggia. Peccato che si tratti, come noto, di una delle aree preferite la nidificazione dal fratino: l’uccello, in via di estinzione, depone le proprie uova nella sabbia, con cui esse si mimetizzano fino a rischiare di essere schiacciate. E ciclicamente attivisti per l’ambiente e i diritti degli animali tornano a presentare le loro istanze in difesa della specie di pennuto. Uno di questi, oggi 61enne, era presente proprio nell’area in cui stava facendo jogging la donna. L’incontro fra i due, inutile dirlo, non è andato bene: alla vista della donna, il signore le si sarebbe parato di fronte all’improvviso, sbarrandole la strada, dichiarando di essere «della forestale» e affermando che l’area era stata resa inaccessibile perché vi si trovavano fratini pronti a riprodursi. Il tutto, secondo quanto riportato dalla donna, che in seguito all’episodio aveva sporto denuncia, condito da modi non proprio ortodossi, comprese minacce di lesioni fisiche quali «ti mando dal dentista». E, quando gli è stato fatto notare che non indossava nessuna divisa per poter essere identificato come carabiniere forestale, l’uomo avrebbe continuato a inveire, per poi seguire la donna anche quando questa stava tornando indietro, costringendola a spingersi fino in acqua per evitarlo. Una volta la chiamata la forestale, questa avrebbe inoltre confermato alla 55enne che l’uomo non apparteneva al corpo. E così, dopo la querela della presunta vittima, costituitasi parte civile, e dopo l’opposizione a un decreto penale di condanna, la vicenda ieri è approdata in tribunale a Ravenna di fronte al giudice Roberta Bailetti e al vice procuratore onorario Adolfo Fabiani: l’uomo, tutelato dall’avvocato Letizia Bocchini, è accusato di usurpazione di funzioni pubbliche, violenza privata e minacce.

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