Ravenna, presunto scafista a 23 anni: "Ho pagato il viaggio"

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Era fra i 28 profughi sbarcati dalla Life Support lunedì pomeriggio a Porto Corsini. Ma gli stessi compagni di viaggio, una volta giunti a terra e portati al Cmp per visite e identificazione, lo hanno indicato come colui che teneva il timone del gommone partito dalla Libia e finito alla deriva nelle acque internazionali di Malta. L’etichetta dello “scafista” gli è costata le manette. Egiziano, 23 anni compiuti il primo maggio, Al Ashraf Hamdy aveva detto inizialmente di essere siriano come quasi tutti gli altri migranti, fatta eccezione per un papà e i suoi quattro bimbi libici. È stato fermato dalla Squadra Mobile con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Probabilmente non è il solo a essersi messo alla guida del barcone partito da Misurata, in Libia e poi intercettato tra il 20 e il 21 settembre con il motore ormai in avaria. Ed è proprio questo che lui stesso ha riferito nella tarda mattinata di ieri rispondendo alle domande del sostituto procuratore Stefano Stargiotti, dopo essere stato scortato dalla polizia penitenziaria al terzo piano del palazzo di giustizia.

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