Ravenna, nuova razzia di Pokémon in edicola. Ma il colpo va a vuoto
Hanno alzato la saracinesca e usato un tombino per avere la meglio sul vetro antisfondamento. E una volta dentro hanno fatto incetta di carte Pokémon, mettendo tutto a soqquadro e andandosene dopo avere infilato il bottino in un borsone. Valore stimato, un migliaio di euro almeno, sempre che tra le bustine da 6 euro l’una e le box da 30 euro rubate non ci fosse qualche rarità appena uscita, roba da quotazioni da capogiro sul mercato dei collezionisti. Poteva essere un furto di quelli che fanno male, quello subito venerdì notte all’edicola di via Candiano. Invece la sacca con la refurtiva è stata abbandonata in strada alla vista della pattuglia dei carabinieri, mossa che ha consentito al ladro che l’aveva in spalla di darsi alla fuga. Erano passate le 4 di mattina quando il titolare dell’attività, Claudio Simoni, è stato avvisato. Mancava poco più di un’ora all’apertura, così si è recato subito sul posto per controllare i danni, fortunatamente limitati alla spaccata e a qualche decina di euro in monete dal fondo cassa. Per il resto, il borsone conteneva la parte più corposa della refurtiva: decine e decine di carte dei Pokémon, biglietti dell’autobus e buona parte degli 860 euro in contanti lasciati in vista dell’apertura mattutina. «Di certo erano più di uno», commenta l’edicolante riflettendo sulle operazioni necessarie per accedere all’attività e sui danni lasciati, «buttando tutto all’aria». Ma la sua non è l’unica attività presa di mira. In quelle stesse sere ci sono state intrusioni in altri locali della zona, tra Darsena e via Gulli. L’analisi delle telecamere presenti nell’area potrebbe dire molto sull’eventuale legame con gli altri colpi, compresi quelli di cui deve rispondere un 22enne arrestato nella notte del 25 aprile dalle Volanti della Polizia di Stato dopo avere forzato un distributore di sigarette in un bar tabaccheria di via Candiano. Julian D’Angelo, processato per direttissima ieri, ha confessato non solo altri due colpi effettuati quella stessa notte, rispettivamente al Bar Belli e al Western Union in zona stazione (oltre a un’intrusione a bordo di un treno Frecciabianca); ha riferito anche i nomi dei ragazzi che con lui avrebbero preso parte alla razzia. Il giudice Cosimo Pedullà ha disposto gli arresti domiciliari, anche alla luce del fatto che il ragazzo era già stato arrestato il 18 aprile, sempre per furto. Il difensore, l’avvocato Guido Pirazzoli, ha chiesto i termini a difesa.