Ravenna, morte di Alfa Garavini. Bernardi: "Mi portò all'esame"

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«Sono quelle notizie che non vorresti mai sentire. Appena ho saputo della morte di Alfa mi sono riaffiorate tutte le immagini dalla prima volta che mi disse “tu hai le scapole alate bisogna che vieni a giocare a pallavolo”. Doveva reclutare ragazze, esordì con questa frase e io e mia sorella iniziammo con la pallavolo». Lilly Bernardi è una delle mitiche ragazze degli undici scudetti e si commuove profondamente ricordando Alfa Garavini, la signora della pallavolo che fondò l'Olimpia Teodora e di cui oggi pomeriggio alle 15.30 si celebreranno i funerali. «Poi mi è venuto in mente che all’esame di terza media non volevo proprio andarci. Lei mi prese per mano, mi portò dentro e mi tranquillizzò. E poi i compleanni: anche dopo che ho smesso di giocare, quando eravamo lontane, non si è mai scordata il mio compleanno, mi chiamava sempre per farmi gli auguri. In questo momento provo un dispiacere e un dolore immenso, Alfa è stata una piccola donna ma una grande persona. Era piccina, arrivava sempre trafelata in palestra perché era in giro a caccia di sponsor, all’inizio non c’erano soldi e lei si sbatteva per tutto. Ci voleva un bene dell’anima. In palestra lei c’era sempre – continua Lilly Bernardi – non come i presidenti di adesso. Ed era presente per ogni cosa di cui avevi bisogno. E’ stata davvero un po’ la mamma di tutte, una di quelle persone che ne nascono una ogni tanto. Per raggiungere obiettivi così alti come ha fatto Alfa devi essere qualcosa di più di una grande manager, lei aveva delle grosse qualità e ha fatto la storia di questa pallavolo. E’ un pezzo di noi che se ne va proprio».

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