Ravenna, la marea nera in mare. Alti i valori di batteri alla foce

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La marea scura e maleodorante che ha provocato la morte di quintali di pesce a Mandriole ha raggiunto il mare creando un surreale scenario alla foce, una sorta di tappo per via della diversa consistenza. Acqua tra il verde e l’azzurro dalla parte salata, color nero pece all’interno. La stessa cromia ravvisabile nell’entroterra dove è confluita l’acqua che a lungo ha ristagnato nella Bassa Romagna, riversata poi nei canali di bonifica. Un fiume privo di ossigeno e carico sostanze che ha provocato la moria di carpe, siluri, carassi, anguille e cefali che ha fatto impennare i parametri di escherichia coli nel tratto di mare in cui sfocia il canale Destra Reno. L’ultimo prelievo effettuato da Arpae ha evidenziato la presenza di batteri in una concentrazione di 4.884 mnp/100ml, quasi dieci volte il limite massimo fissato a 500. In calo ma comunque oltre la soglia anche il valore relativo agli enterococchi intestinali: 6.893 mpn/100ml (ma il 2 giugno era arrivato a 24.196, scendendo il giorno successivo a 10.112) rispetto al tetto massimo di 200. Di conseguenza nel tratto di mare compreso nei 100 metri a nord della foce è stato confermato il divieto di balneazione. Nel frattempo sta proseguendo la rimozione delle carcasse dei pesci morti nel canale Mandriole per evitare che arrivino in spiaggia. Gli accertamenti ambientali hanno poi riguardato anche il canale Zaniolo, nel territorio del comune di Conselice, dove dalla mattinata di martedì è stata riscontrata una colorazione anomala legata alla presenza di solfobatteri purpurei e di alghe unicellulari del genere euglena, organismi che in determinate condizioni possono determinare una colorazione rossa delle acque e che proliferano in condizioni di elevato carico organico e di scarsità di ossigeno, situazione che effettivamente riscontrata nelle acque del canale che costituisce il primo tratto del canale Destra Reno.

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