Ravenna, il sindaco a Giorgia Meloni: "Grazie per il sostegno, ora abbiamo bisogno del governo" VIDEO GALLERY

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La premier Giorgia Meloni è arrivata a Ravenna in Prefettura. In tarda mattinata, dopo avere lasciato anzitempo il G7 in Giappone, è atterrata all'aeroporto di Rimini, quindi ha subito visionato le zone alluvionate a Ghibullo, nel ravennate. La Presidente del Consiglio in quetsa sua visita romagnola si è mossa con grande discrezione per rendersi conto di persona dei danni e ha avuto più di un contatto diretto con la popolazione flagellata da una calamità che passerà purtroppo alla storia. Oltre a Ghibullo, la premier ha visitato anche Faenza e in Prefettura farà un punto approfondito della situazione che affligge il nostro territorio.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini e la premier si sono incontrati nel primo pomeriggio a Forlì per un confronto sull'emergenza maltempo in Emilia-Romagna. Successivamente hanno visitato Ghibullo. "Il governo c'è. E' stata una tragedia ma può essere un'occasione per rinascere più forti, difficile fare stime ma andranno mobilitate molte risorse - ha detto la premier - non è il momento delle passerelle, sono commossa" dice la presidente del consiglio. "Il governo c'è e ci sono anche gli altri livelli istituzionali. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo".

De Pascale: "Grazie per il sostegno"

In una nota, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale ha ringraziato la premier: " Sono tante le ragioni per ringraziarla Presidente, soprattutto per lo straordinario apporto che le forze dello Stato hanno dato a questa terra in questi venti giorni di inferno. Nel momento in cui rischiavamo di non riuscire a fronteggiare un’emergenza tanto grave abbiamo chiesto aiuto, e, grazie alla Protezione Civile, le forze sono arrivate. In particolare nella città di Ravenna in questi giorni si è giocata la sfida di fermare le acque che hanno invaso le nostre campagne e marciavano veloci verso la città, sono usciti 800 milioni di metri cubi d’acqua dai fiumi della Romagna che si sono riversati con violenza nel territorio della Provincia di Ravenna verso il mare.

Con un lavoro di squadra straordinario siamo riusciti a salvare l’abitato della città, anche se purtroppo non siamo riusciti a fermare l’acqua ovunque.

Abbiamo apprezzato anche la modalità sobria della sua visita ad alcuni dei luoghi colpiti, per poi confrontarci sull’operatività.

Il nostro territorio le chiede innanzitutto di fornirci ogni idrovora ed ogni pompa a disposizione perché in questo momento stiamo continuando a combattere contro le acque che scendono e poi dovremo bonificare i ristagni. Poi abbiamo bisogno da subito di mandare un messaggio chiaro ai cittadini su come verranno indennizzati con procedure celeri e trasparenti, per noi sono fondamentali sia la velocità che la legalità".

"Territori da proteggere"

"Oltre a questo - prosegue De Pascale - non possiamo non considerare la storia di trasformazione di questo territorio, sul quale in questi giorni sono state dette tante inesattezze. Qui la terra è naturalmente allagata e se nel passato uomini e donne braccianti l’hanno strappata alle acque e l’hanno trasformata in un luogo di lavoro e di dignità, noi dobbiamo essere all’altezza. I ravennati hanno bonificato il loro territorio, ma anche altre zone d’Italia come rappresenta la solidarietà che ci è giunta in questi giorni dai cittadini di Ostia. Dobbiamo quindi sì ricostruire, ma con un livello di sicurezza più elevato. Qualcuno ha paragonato questo evento a un terremoto, ecco seguendo questa linea a nessuno verrebbe in mente di ricostruire una casa crollata per un terremoto senza renderla più solida e resistente. Allo stesso modo noi dobbiamo ricostruire fabbriche e case alluvionate ma dobbiamo anche saperle proteggere, rinforzando gli argini, creando le espansioni, gli invasi e potenziando le idrovore.

Il nostro Paese ci ha chiesto pochi mesi fa di realizzare uno dei due rigassificatori per fronteggiare l’emergenza energetica, il Comune di Ravenna e la Regione Emilia-Romagna in 120 giorni ne hanno autorizzato la realizzazione. L’Italia aveva bisogno di noi e ci siamo stati, ora siamo noi ad avere bisogno e chiediamo al Paese di fare lo stesso nello stesso tempo”.

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