Ravenna festival, rivive il Buena Vista Social Club

Raccontare e rendere viva la grande musica del passato è uno dei percorsi lungo il quale si muove il programma di Ravenna Festival. Questa volta l’omaggio è alla tradizione cubana, incarnata dal progetto Buena Vista Social Club, che compie quest’anno un quarto di secolo e che va in scena questa sera alle 21.30 sul palco del Pavaglione di Lugo. Una storia che affonda le radici nella storia dell’isola e che ha trovato la sua strada verso la notorietà venticinque anni fa, grazie a Ry Cooder e al regista Wim Wenders.
Il sound è quello della Cuba anni Quaranta, quando i club dove si faceva musica erano rigorosamente segregazionisti: “sociedades de blancos” e “sociedades de negros”, club per avvocati e per medici, per sportivi e per sigarai. Caduto il regime di Batista, il nuovo governo lavorò per l’integrazione razziale e di classe, per creare una nuova grammatica sociale e un nuovo stile di vita. E anche il linguaggio della musica si mescolò, mentre la trazione afro-cubana rischiava di scomparire, anche a seguito dell’arrivo dagli Stati Uniti del rock e del jazz.
Nel 1996 il produttore inglese Nick Gold e il chitarrista americano Ry Cooder pensarono di recuperare quelle sonorità e quei ritmi, andando alla ricerca dei grandi musicisti del passato: nacque il Buena Vista Social Club, un gruppo di all-star che prendeva il nome dal famoso club de l’Avana, personaggi come Compay Segundo, Rubén Gonzàles, Ibrahim Ferrer, che avevano fatto la storia della musica cubana. Insieme a loro, Eliades Ochoa, classe 1946, ha deciso a recuperare le origini del “son” cubano e riportarlo alla ribalta. Ochoa si esibirà sul palco del Pavaglione insieme a José Ángel Martínez al basso elettrico, Osnel Odit Bavastro alla chitarra, Raony Sanchez alla tromba, Jorge Naturell Romero alle percussioni e Eglis Ochoa Hidalgo alla voce e maracas.
Accanto a loro, Roberto Fonseca rappresenta la nuova frontiera e le nuove sfide della musica cubana: nato nel 1975, figlio di una ballerina del leggendario club Tropicana, Fonseca si è unito al gruppo nei primi anni Duemila. Il suo interesse per le radici africane della musica cubana si affianca ad uno spiccato gusto per la sperimentazione e le contaminazioni: ne nasce una musica in equilibrio fra tradizione afrocubana, hip hop ed elettronica.
Il trio con cui si esibisce si completa con Raúl Herrera alla batteria e Yandy Martínez Rodriguez al basso elettrico.