Ravenna festival, all'Almagià va in scena "The garden"

«Perché nell’arte ricorre così spesso un soggetto come quello della sofferenza? Non siamo forse nient’altro che consumatori del dolore altrui o esiste in noi veramente uno spazio per la compassione? C’è una bellezza sublime nella sofferenza? Un’ambiguità? Quali sono le storie del nostro tempo che riverberano questa sofferenza? Deve l’arte assorbire questa istanza? Farsene portavoce? Non rischia di essere consolatoria? Che responsabilità abbiamo nel guardare la sofferenza altrui?». Sono queste le domande da cui parte la riflessione di Luigi De Angelis, ideatore e regista di Fanny & Alexander di The garden, in scena alle Artificerie Almagià per Ravenna Festival oggi e domani alle 21. Una riflessione che attraversa la storia dell’arte, non solo teatrale, per collezionare una galleria di lamentazioni, che traggono la loro origine dalla musica antica ma percorrono i secoli, intrecciandosi con le immagini delle arti visive. Un polittico video dove si alternano – si legge nelle note di regia – «sette figure cristologiche, ispirate a altrettanti casi della cronaca recente, assieme a altri probabili personaggi di ispirazione evangelica del nostro tempo, affiorano su sette schermi, in una progressiva via dolorosa dello sguardo e della percezione». I video sono curati dallo stesso De Angelis, con costumi di Chiara Lagani; la soprano statunitense Claron Mc Fadden, membro della Royal Dutch Academy of Arts, dà voce alla scelta musicale di Emanuele Wiltsch Barberio, che esplora un repertorio che spazia da Monteverdi a J.C. Bach, da Nina Simone a Giovanni Legrenzi, Barbara Strozzi, John Dowland. Scrive Valentina Valentini su Artribune: «In The garden è il canto il medium della sofferenza e non tanto le immagini delle persone che piangono, lasciando immaginare le atrocità subite, i soprusi, le torture, come nella omonima serie di Andres Serrano. I ritratti video di The garden non fanno della sofferenza un fenomeno da guardare, spettacolare, perché il dolore è interiorizzato grazie al canto e l’immagine è filtrata dalla voce di Claron Mc Fadden». Info: 0544 249244