Mentre prosegue il dibattito – interno al governo e non solo – per rivedere il piano regolatore delle estrazioni (Pitesai) per sfruttare i giacimenti di metano nell’Alto Adriatico, Eni si attrezza per ottimizzare la produzione delle piattaforme esistenti a Ravenna e mette a bando oltre 30 milioni di forniture.
Marina al centro dei lavori
Era nelle previsioni del Governo la possibilità che si potesse ampliare fino ad alcune centinaia di milioni di metri cubi la produzione adriatica di gas (il fabbisogno nazionale è di 70 miliardi, ndr) e ora Eni mette a gara – con pubblicazione all’interno della Gazzetta Europea - servizi di time charter di mezzi navali a supporto delle attività offshore. Nell’estratto di gara pubblicato dal gruppo di San Donato Milanese si chiarisce che non solo il centro di costo è Ravenna, riferimento per tutto il distretto dell’upstream che le fa riferimento. Viene specificato, altresì, che il luogo principale dedicato alle attività è Marina di Ravenna. Proprio dove erano iniziate le primissime attività all’indomani della fine della moratoria durata due anni. Era marzo scorso e veniva coinvolta la piattaforma Arianna.