La Provincia ha dato il via libera al progetto del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per la messa in sicurezza del canale di scolo Fosso Vecchio. Il progetto, finanziato nell’ambito dal Pnrr per circa 40 milioni, prevede la costruzione di una cassa di espansione con funzione di laminazione delle piene e di invaso per il miglioramento delle irrigazioni da canali. Attraverserà la provincia e riguarderà tre comuni: Bagnacavallo, dove sarà realizzata la parte principale dell’intervento, Cotignola e Faenza, interessate da opere minori.
Previsto nel progetto un invaso in cui accumulare le risorse idriche del Cer, che servirà anche a far fronte alle criticità legate a eventuali periodi siccitosi che impediscano regolari prelievi dal fiume Po. Era anzi questo il motivo principale per cui questo intervento era molto atteso negli anni scorsi. Ora, con l’alluvione, non viene sottovalutata nemmeno la costruzione di una fondamentale cassa di espansione per far fronte alle piene. Si legge nel progetto: «Attualmente il canale Fosso Vecchio, di lunghezza pari a 37 chilometri (di cui i primi 20 in trincea, i restanti arginati) è considerabile come il collettore principale dell’omonimo reparto del distretto di pianura del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con origine a valle di Faenza, e recapito finale nel Canale di Bonifica in Destra di Reno (località Casa del Diavolo), al confine tra il comune di Alfonsine e quello di Ravenna».
Il progetto
L’area individuata come cassa di espansione, di estensione 86 ha circa e con capacità di invaso pari a circa 2,5 milioni di metri cubi, è attualmente delimitata dagli argini esistenti degli scoli Fosso Vecchio, Naviglio Zanelli e lo scolo Fossette Riunite, in prossimità della via Viazza Nuova. Per quanto attiene gli interventi previsti per l’incremento della sicurezza, è stata ipotizzato il rinforzo e il rialzo delle arginature esistenti che delimitano l’area di espansione, il rinforzo arginale del Fosso Vecchio nel tratto a monte della cassa, dalla Via Viazza Nuova fino alla via Cocchi, nonché l’incremento delle arginature a difesa delle abitazioni, e la realizzazione delle strutture di scolmo e di scarico nel corpo arginale del canale. L’area manterrà la destinazione agricola, e sarà soggetta a servitù di allagamento. All’interno della cassa di espansione sarà realizzato un lago permanente – che sarà chiamato “La Valletta” – di circa 18 ettari a e profondità massima quattro metri, con una capacità finale di accumulo pari a circa mezzo milione di metri cubi. Verrà riempito nei periodi invernali e primaverili con acqua proveniente Canale Emiliano Romagnolo, garantendo un’autonomia di approvvigionamento delle per circa 14 giorni in caso di periodi particolarmente siccitosi. Il terreno ottenuto dagli scavi sarà utilizzato per il rinforzo arginale, o livellato in alcune aree limitrofe. Il canale Naviglio Zanelli, di cui è previsto un intervento ulteriore di impermeabilizzazione per un tratto di 10 chilometri alimenterà direttamente il lago permanente con funzione di riserva idrica.