Ravenna, caro energia: cremare i defunti costa di più

Aumentano anche le tariffe cimiteriali. Caro energia e aumenti sulle materie prime non perdonano e anche gestire i defunti è diventato molto più costoso. Per questo il Comune ha deciso di aumentare le tariffe del cinque per cento. Nella delibera di giunta che recepisce la richiesta di Azimut si fa notare che «la proposta di adeguamento delle tariffe prevede un aumento del 5%

che è di fatto inferiore alla metà dell’aumento dell’ultimo indice Foi (uno degli indici utilizzati dall’Istat per misurare l’inflazione ndr.) registrato relativo al mese di novembre 2022 pari all’11,5% su base annua e che tale aumento ha interessato solo quelle tariffe in cui si registrano i costi più elevati di produzione derivanti dagli aumenti energetici, delle materie prime e dei fornitori esterni».

Di conseguenza aumentano le spese legate alle attività cimiteriali, refrigerazione salme, opere murarie, forniture, luce votiva, concessioni cimiteriali loculi e cellette, edicola di famiglia a schiera, cremazione. Il caro energia pesa in particolare sulla cremazione, che passa da 497 a 522 ero (a cui va aggiunga l’Iva, il che porta il totale a 637 euro). La tariffa giornaliera di refrigerazione delle salme passa invece da 57 a poco più di sessanta euro. Anche l’interramento dell’urna al camposanto cresce del 5% (il servizio costa ora 154 euro). Per un loculo in sesta fila si pagherà nel 2023 1.326 (erano 1.263 lo scorso anno) mentre per uno in prima fila servono 2.846 contro i 2.711 del 2022. C’è una tariffa da pagare anche per la luce votiva, pure quella leggermente aumentata: 18,66 euro per il 2023, erano 17,77 prima dell’adeguamento tariffario.

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