Ravenna, calciatrice molestata all'ecografia: medico patteggia 8 mesi

Da calciatrice alle prese con un brutto strappo muscolare cercava un nuovo parere clinico per tornare il più presto possibile in campo. Ma uscendo dall’ambulatorio privato al quale si era rivolta per un’ecografia, è andata direttamente dai carabinieri, denunciando il medico per violenza sessuale. E così la partita sull’infortunio si è giocata in tribunale: risarcita a suo tempo la giocatrice con 12mila euro, ieri mattina l’ecografista ha patteggiato 8 mesi con pena sospesa.


La visita e la denuncia


I fatti risalgono al febbraio di due anni fa. Erano gli ultimi giorni prima del lockdown imposto con l’imperversare del Covid. La giocatrice, acquistata da fuori regione da una squadra semiprofessionistica locale, veniva da quattro mesi di infortunio, con uno strappo alla coscia. Non convinta delle diagnosi e delle tempistiche dettate dagli esperti del proprio team, aveva deciso di muoversi in autonomia. Per questo aveva contattato uno studio di Cervia. L’esame fondamentale per avere una nuova consulenza era appunto l’ecografia; a svolgerla, contattato last minute appositamente dalla clinica, era un medico libero professionista ora 67enne. Come da prassi avrebbe fatto spogliare la giovane lasciandola in biancheria, per passare l’ecografo sulla fascia muscolare. Non riscontrando alcuna lesione, il dottore avrebbe cercato eventuali altre criticità all’origine dei dolori che la sportiva continuava a lamentare, spostandosi verso l’inguine. E giungendo all’elastico degli slip, secondo quanto denunciato, l’avrebbe palpeggiata.
Nell’immediatezza la giocatrice non ha detto nulla. Salvo poi denunciare il giorno stesso l’accaduto. Sentita qualche mese più tardi in incidente probatorio, ha sostenuto di avere subito un trauma, confermando in lacrime quando a suo dire accaduto durante la visita. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal procuratore capo Daniele Barberini, che ha portato all’udienza preliminare di ieri davanti al giudice Corrado Schiaretti.


La difesa


Il dottore, difeso dall’avvocato Carlotta Mattei del foro di Forlì-Cesena, ha sempre negato ogni addebito. Pur decidendo a suo tempo di offrire alla parte offesa un risarcimento economico, ha voluto difendere i 40anni di esperienza senza macchia presentando una perizia medico-legale sulle prassi legate all’utilizzo della sonda ecografica. Ieri mattina, la scelta processuale di chiudere una volta per tutte la vicenda, concordando il patteggiamento con il sostituto procuratore Silvia Ziniti.

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